Da tempo erano già in corso lavori di consolidamento, ma parte di roccia ha improvvisamente ceduto. Il camposanto del borgo Camogli è precipitato.
Sono precipitate in mare circa duecento bare e due cappelle, nel pomeriggio di lunedì 22 febbraio. Siamo nel cimitero del borgo Camogli, in provincia di Genova.
E’ crollata in acqua la parte di roccia in cima alla quale era situato il camposanto del borgo del Levante ligure: l’ala con le salme sepolte da più tempo.
Luogo di mare molto turistico, ieri ha visto arrivare sul posto vigili del fuoco da Genova e da Rapallo, sommozzatori e personale della Protezione Civile. Hanno tentato di recuperare le salme e di porre in sicurezza l’area.
Ancora restano da chiarire le cause che hanno portato alla frana. Il Primo Cittadino di Camogli, Francesco Olivari, ha dichiarato però che già da qualche giorno erano in corso dei lavori sulla parete rocciosa in seguito a movimenti del terreno.
Le ultime mareggiate che hanno eroso la roccia in profondità avrebbero dato il colpo di grazia finale.
La Guardia Costiera ha provveduto a collocare in acqua delle barriere al fine di evitare il disperdersi del materiale. Tuttavia, ieri sera solamente una decina di salme era stata riportata a terra. Sembrerebbe che alcune siano rimaste incastrate sugli scogli e sono al momento difficilmente recuperabili.
Ancora oggi sono in corso i lavori per il recupero, mentre tutta la porzione di terra è stata posta in sicurezza.
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Sulla strada che da Camogli porta a Recco, attualmente si marcia in senso unico alternato. Il sindaco Olivari dichiara che il crollo non era né prevedibile né contenibile. Il motivo principale è stato l’erosione della falesia sotto l’area cimiteriale, aggravata dalle mareggiate violente che negli ultimi anni hanno colpito la costiera ligure.
Anche Tino Revello, assessore ai Lavori Pubblici nel comune di Camogli, ha rilasciato un’intervista all’ANSA dichiarando che avevano già transennato l’area per via di “scricchiolii” negli ultimi giorni.
Restiamo in attesa di ricevere aggiornamenti dagli operatori sul posto.