Filmati di estrema violenza e pedopornografia: un padre ha scoperto una “chat dell’orrore” tra quattro adolescenti e tutti i contenuti sconvolgenti che erano soliti guardare.
Apparentemente sembrava una chat normale tra quattro amici. Un gruppo che era nato per organizzare il capodanno. Invece, si è rivelata una “chat dell’orrore” nella quale venivano condivisi sconvolgenti filmati di estrema violenza.
Il padre di uno dei quattro adolescenti tra i 14 e i 16 anni che oggi risultano indagati ha scoperto la chat sul telefono del figlio.
Siamo nel Casentino, in provincia di Arezzo. Il gruppo Whatsapp aveva il nome “Capodanno 20k20”, ma il genitore di uno dei ragazzi si è insospettito ed ha sbirciato il contenuto condiviso.
L’uomo descrive media raccapriccianti che filmavano bambini del Sud America e immediatamente fa scattare la denuncia.
Sono in corso le indagini da parte del Nucleo Operativo della Compagnia di Bibbiena per scoprire l’identità dei membri della chat dell’orrore e di chi rende virali quei filmati.
Al contempo sono stati perquisiti il 14enne e la casa dove vive con i genitori: le forze dell’ordine hanno sequestrato cellulare e altri dispositivi elettronici.
I Carabinieri hanno trovato due video pedopornografici nello smartphone sequestrato ma non escludono che possano essere usciti e visti anche al di fuori del gruppo Whatsapp di cui faceva parte il 14enne.
Il ragazzo è stato denunciato alla Procura della Repubblica dal Tribunale per i Minori di Firenze che opera sul territorio contro la detenzione e la diffusione del materiale pedopornografico.
Le indagini finora hanno portato all’identità degli altri tre adolescenti, di età tra i 15 e i 16 anni, tutti residenti nel Casentino. Sono scattate anche nei loro confronti le denunce e i sequestri degli smartphone. L’addentrarsi nel caso ha portato alla scoperta di altro materiale di violenza: suicidi, mutilazioni, stupri, squartamenti.
I ragazzi erano soliti guardare questa tipologia di filmati con una tale superficialità da trasformarli anche in emoticon e GIF.
Leggi anche -> Camogli, frana il cimitero: centinaia di bare in mare
Video scaricati da Telegram e inoltrati su altre applicazioni di messaggistica. Le forze dell’ordine ricordano quanto deve essere importante per un genitore controllare i dispositivi informatici dei figli minorenni per evitare che cadano vittime di questi movimenti perversi che popolano la rete.
Purtroppo non è raro che realtà degradate delle periferie urbane portino allo sviluppo di disagi che si cerca di colmare attraverso contenuti multimediali di forte impatto, senza rendersi conto dell’illegalità e dei reati che ci sono dietro gli stessi.
Non a caso, l’Arma dei Carabinieri promuove attività a livello locale che hanno come scopo l’insegnamento del corretto uso della rete e dei social.