Scivola sul ghiaccio durante un’escursione: tragico incidente per un 56enne

Un escursionista di 56 anni ha perso la vita durante una scalata montana. Scivola su una lastra di ghiaccio: nulli i tentativi di rianimazione

 

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Un 3 Marzo a dir poco sfortunato per gli appassionati del proprio lavoro. Dopo la tragica scomparsa di un operaio da motozappa, finito sotto le lame del mezzo, stavolta è toccato ad un escursionista di montagna perdere il controllo e scivolare lungo un crepaccio, alla profondità di 300 metri.

Il tragico incidente si è consumato nei pressi di Bergamo e più precisamente sulle Alpi Orobie, che l’appassionato di trekking, il 56enne, Giovanni Senocrate conosceva molto bene. Appena quattro giorni prima del decesso, Giovanni aveva raggiunto l’ennesimo record di scalata, alimentando ancor più gli effetti di una passione che si porta dietro sin dall’adolescenza.

L’esperto conoscitore della montagna ha fallito l’appoggio decisivo con il piede di riporto, complice la presenza di una lastra di ghiaccio che ha provocato uno scivolone, facendolo finire in un crepaccio

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Escursionista di montagna precipita in un crepaccio e perde la vita: chi è lo sfortunato uomo

 

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Durante una faticosa scalata lungo le “pareti” di una montagna, nei pressi di Bergamo, un escursionista di 56 anni, Giovanni Senocrate ha perso tragicamente la vita. L’uomo era un grande appassionato di montagna, una passione che aveva sin da bambino e si concedeva non appena trovava un pò di tempo a disposizione per lui.

La vittima era originaria di Gorno e viveva a Cerete Basso, ne bergamasco. Giovanni era un impiegato in una ditta di materiale plastico, sposato e senza figli. Nel giorno più sfortunato della sua vita era partito con l’intenzione di aumentare il “bottino” di scalate del monte Alben, in compagnia di un amico di famiglia, un 18enne.

Una zona molto impervia ha tradito il signor Giovanni, che ha cercato di guadagnare metri appoggiando per sbaglio il piede su una lastra di ghiaccio. Lo scivolamento nel crepaccio, da un’altezza di 300 metri gli ha provocato ferite profonde e la conseguente morte. L’amico, intanto aveva allertato i soccorsi, che una volta arrivati sul posto hanno tentato di rianimare il corpo di Senocrate.

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Dopo i nulli tentativi dei soccorsi di riportarlo in vita, la salma del 56enne è stata consegnata ai carabinieri per gli accertamenti del caso. Ora il feretro dell’escursionista potrà essere sottoposto ai rituali liturgici per l’ultimo triste saluto di amici e parenti

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