Stamattina i carabinieri di Montebelluna hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un 70enne di Treviso. Che storia si cela dietro il presunto rogo accidentale di Castagnole di Paese?
Era il 10 giugno del 2020 quando Sergio Miglioranza, 70enne in preda alla disperazione, dichiarava ai soccorritori di non essere riuscito a salvare la moglie e una sua amica da un terribile rogo. La tragedia è avvenuta a Castagnole di Paese, dove l’uomo e la moglie vivevano separati: lui al piano superiore e le donne, con problemi di deambulazione, in quello inferiore. Le grate metalliche alle finestre del pianterreno avevano impedito alle due anziane di salvarsi dalle fiamme. L’allarme scattò all’una di notte, quando una delle due donne chiamò disperata il 113: «Aiuto, la casa sta bruciando, siamo intrappolate». Nel cuore di Treviso, la cenere ricopriva Franca Fava, 68 anni, e Fiorella Sandre, 74, mentre l’ex operaio sperimentava il senso della parola “impotenza”. Ma, forse, le cose non sono così trasparenti.
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Castagnole di Paese: l’assurdo movente del rogo “accidentale”
L’intervento tempestivo dei vigili del fuoco riuscì ad evitare la tragedia del 10 giugno: le donne morirono carbonizzate. Secondo le ricostruzioni dei soccorritori, il perimetro dell’immobile e la porta d’ingresso erano stranamente ostruiti da cumuli di materiale. Aspetto, questo, che rallentò fortemente l’intervento dei soccorsi. Altre “incongruenze“, poi, insospettirono i carabinieri del Ris di Parma. I punti di innesco dell’incendio erano molteplici, accanto alle finestre del vano inferiore erano presenti bombole di gas ed è stato identificato l’idrocarburo acetilene. E se il rogo non fosse stato accidentale?
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Una prova in particolare ha confermato gli iniziali sospetti. Le tracce di sostanze acceleranti dell’abitazione sono state rintracciate anche sugli abiti dell’indagato numero uno della tragedia: Sergio Miglioranza. Il 70enne, “miracolosamente” salvo grazie ad una scaletta secondaria, è stato accusato di duplice omicidio, aggravato da premeditazione. Stamattina i carabinieri di Montebelluna hanno eseguito nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare. Il movente è sconvolgente: l’uomo desiderava incassare i soldi del premio assicurativo per i danni causati dall’incendio. E far morire delle persone nell’ “incidente”, poco importa se tra queste c’è tua moglie, gli avrebbe fruttato la somma maggiorata di 950mila euro. Una brutalità inscenata per sistemare la propria difficile condizione finanziaria.