Sanremo 2021 si è chiuso con l’inattesa vittoria dei Maneskin. In lacrime, dopo la performance di Zitti e buoni, il frontman Damiano: «Noi siamo questi: questi sono la nostra musica, la nostra strada e il nostro progetto»
Chiaro di luna: è questo il significato del termine danese Maneskin, denominazione del gruppo Indie Rock che ieri ha vinto l’edizione 2021 del Festival della Musica italiana. «Dedichiamo questa vittoria – hanno twittato i componenti della band poco dopo il trionfo – a quel prof che ci diceva sempre di stare zitti e buoni». I giovanissimi Damiano (1999), Victoria (2000), Ethan (2001) e Thomas (2001), sul meraviglioso palco dell’Ariston, hanno avuto una reazione di assoluta incredulità di fronte al televoto al 53,5%. L’emozione del gruppo romano è stata incontenibile.
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I Maneskin conquistano Sanremo: l’Ariston tuona a ritmo di Zitti e buoni
Il nome Maneskin farebbe pensare ad una band straniera, ma sono italianissimi al 100%. Stile dark punk e musica rock alternativa, ricordano l’effervescenza e il glamour delle band londinesi. Nati sui banchi di scuola nel lontano 2017 ed emersi all’undicesima edizione del talent show X-Factor grazie al coach Manuel Agnelli, nel 2018 hanno pubblicato il primo album, Måneskin. Nel 2019 è arrivato il secondo successo, Il ballo della vita, seguito da Morirò da re e Torna a casa.
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Ieri sera il gruppo romano ha dominato l’Ariston vincendo la 71esima edizione della kermesse canora con oltre il 50% dei voti. Il brano Zitti e buoni, con cui rappresenteranno l’Italia all’Eurovision Song Contest 2021, ha segnato una vera «rivoluzione». «Una puntata unica in tutti i sensi» per usare le parole del direttore artistico Amadeus. Il secondo posto è stato raggiunto da Fedez e Francesca Michilein. La medaglia di bronzo, invece, è andata nelle mani di Ermal Meta. Alle 2.23, dopo essersi chiuso il televoto, è arrivato anche il tempo delle agognate premiazioni. Willie Peyote ha vinto il premio della critica, mentre Colapesce e Dimartino il premio Lucio Dalla. Il premio Sergio Bardotti per il miglior testo è finito nelle mani di Madame e quello Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione è stato assegnato al fantastico Ermal Meta.