Le versioni del procuratore di Patti e della famiglia di Viviana Parisi sono contrastanti in merito al decesso della donna, cosa emerge ora.
Viviana Parisi, secondo la Procura di Patti il suo fu suicidio. Ne è decisamente convinto Angelo Vittorio Cavallo, che presiede con la carica di procuratore la località in provincia di Messina. Si attendono i risultati di una consulenza che dovrebbero arrivare per la fine di marzo. Ma lo stesso Cavallo rende noto che ci sono degli elementi tali da far propendere per la tesi secondo la quale Viviana Parisi si sarebbe tolta la vita. Il caso della sparizione della donna e del figlioletto Gioele di 4 anni risale al 3 agosto 2020.
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Di entrambi si persero le tracce dopo un incidente stradale avvenuto a 100 chilometri da casa, con lei che assunse un comportamento strano. E che si era allontanata da casa senza motivo. Dopo diversi giorni vennero poi ritrovati i corpi sia di Viviana che del suo bambino, nelle campagne di Caronia. La Parisi, 43 anni, era originaria di Torino ma era sposata con Daniele Mondello, che come lei era un dj. E per amore si era trasferita in Sicilia. Il corpo di lei venne rinvenuto sotto ad un traliccio dell’alta tensione. La famiglia Mondello ritiene invece che il suicidio sia stato inscenato e che sia in corso un depistaggio da parte di una non bene precisata “componente criminale”.
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Una affermazione giunta per bocca di un consulente incaricato. Ma la Procura giustifica le proprie convinzioni parlando di confronti effettuati con gli indizi raccolti, con le dichiarazioni di alcuni testimoni, con i dati estrapolati dai tabulati telefonici e nel corso di diversi accertamenti. Il perito incaricato dai Mondello sostiene invece che Viviana sia morta perché uccisa da qualcuno. Con il suo corpo poi trasportato nella zona di campagna dove poi è emerso il cadavere. E proprio sotto a quel traliccio, per rafforzare la convinzione che lei si sia gettata nel vuoto dopo essersi arrampicata sulla struttura.
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Sulla sommità però non ci sarebbero tracce della 43enne. “E poi per una persona non esperta sarebbe quasi impossibile arrampicarsi così in alto. Per di più sul metallo, che in estate diventa rovente”, ha svelato il perito dei Mondello. È confermato comunque che la donna sarebbe morta però proprio a causa di un impatto al suolo da una altezza elevata. Il decesso sarebbe avvenuto sul colpo per via della rottura della colonna vertebrale in due punti.
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Questo ha quindi portato il consulente della famiglia di Viviana ad avanzare questa ipotesi, che contrasta con quanto formulato dalla Procura di Patti. Sono anche maggiori le incertezze sul triste destino di Gioele. Del bambino vennero rinvenute poche ossa, non sufficienti a stabilire se ci sia stata una qualche violenza ai suoi danni. Una cosa è però possibile stabilire, dopo un ultimo rilievo avvenuto qualche giorno fa. E cioè che il cranio non ha subito lesioni.