Marco Giallini torna ad indossare i panni di Rocco Schiavone, un personaggio simile a lui. Dal 17 marzo i prossimi episodi su Rai Due
“Non faccio fatica ad interpretarlo, è quasi una pausa tra un ciak e l’altro, perché mi trovo bene nei suoi panni tanto siamo simili” dichiara Marco Giallini.
A parte le cattive amicizie e la professione, neanche a dirlo, differente, i due uomini hanno davvero moltissime cose in comune.
Entrambi trasteverini e un po’ anticonformisti. Lo abbiamo notato anche nel corso di queste sere su Rai Tre il giovedì alle 21.20 in Lui è peggio di me.
Proprio adesso è da poco iniziata l’ultima puntata.
Nello show Marco Giallini, confusionario, rock e “amico dei giovani”, si trova a suddividere il palco con un conduttore un po’ vecchio stampo, elegante e preciso come Giorgio Panariello.
Giallini appare, infatti, decisamente diverso dal suo collega: band quasi metal per lui e elegante pianista per Panariello vestito con completo e giacca a differenza dell’interprete di Schiavone che, invece, preferisce jeans e maglietta spiegazzata.
Già da questo si dovrebbe captare la somiglianza con il personaggio di Rocco Schiavone che, fra le tante caratteristiche, non è certo preciso.
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Rocco Schiavone è amato da tutti: giovani e attempati, uomini e donne.
Arguto e interessante, forse un po’ sfortunato, il vicequestore romano, originario del pittoresco quartiere di Trastevere, proprio come Giallini, è stato spedito dalla Capitale ad Aosta.
Le esilaranti prime due stagioni ci hanno mostrato come Schiavone si è dovuto ad abituare ad un mondo diverso, molto più piccolo, alla natura incontrastata che Roma oggi ignora: in sostanza, ad una nuova vita.
A fargli compagnia, però, c’è stato il ricordo della moglie morta. Abbiamo scoperto le sue vicende personali, le amicizie poco raccomandabili e un passato oscuro. Da mercoledì 17 marzo torna ne prossimi due episodi per la quarta stagione, anche questa prodotta da Cross Productions con Beta e Rai Fiction.
Come al solito, le storie sono tratte dai romanzi di Antonio Manzini editi da Sellerio e Giallini lo ama così.
“Schiavone è sempre quello inventato da Manzini e io non vorrei assolutamente fosse diverso.”