Porti dei nuovi obiettivi può darti una sferzata di ottimismo. Per ripartire abbiamo bisogno della marcia giusta. Pochi, semplici e piccoli passi.
In una fase critica dell’homo sapiens sapiens, in un momento storico-sociale di pandemia, lockdown, restrizioni e ansie generali, ognuno di noi (forse oggi più che mai), sente la necessità di ricominciare da zero. Dobbiamo pensare a nuovi propositi e dobbiamo farlo positivamente. Ma come ripartire? Basta la marcia giusta.
Si sa, i buoni propositi ci danno sempre quella sferzata di ottimismo e di speranza, qualcosa che possa modificare noi, la nostra vita, la solita e indiscussa quotidianità. Molti psicologi sostengono l’importanza della “non-staticità”: non rimanere fermi e ancorati a pretese inutili ma compiere piccoli e semplici passi.
Secondi gli studi di psicologia motivazionale, l’uomo ha necessità di vivere in continuo movimento, un movimento sia mentale che fisico (non parliamo solo di palestra o jogging!). Viaggiare, conoscendo l’alterità, immergendosi in nuove culture, scoprendo nuovi orizzonti… Qui risiede il vero input del cambiamento. Quindi: partire o ripartire. Sappiamo bene che non è questo il momento adatto per spostarsi. Basta solo l’idea in testa del prossimo viaggio ed è già molto. Cosa aspettare? Cominciamo dai piccoli passi ma subito!
Cambiare stile, cambiare abitudini e, perché no, anche i propri gusti. Tutto, davvero tutto, per non rimanere inceppati in frasi del tipo “ogni giorno è una copia del precedente da mesi o anni”. Mai, mai più.
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La proposta di stilare un elenco dei nostri obiettivi risulta ormai essere un metodo efficace. Cominciare con quelli a breve termine e appuntare, in fondo ad essi, quelli a lungo termine: definire gli obiettivi secondo il metodo SMART, (acronimo che tradotto in italiano significa formulare uno specifico obiettivo, misurabile, realistico e con un tempo ottimale di realizzazione). Soprattutto con tanto, tanto ottimismo.
Pochi passi da seguire per cominciare in questa breve lista consigliata dalla psicologia cognitiva: gioire dei successi ottenuti fino ad ora, premiarsi quando raggiungiamo un obiettivo, tener conto delle proprie risorse per ogni nostro desiderio, dividere in vari step un obiettivo a lungo termine, lavorare sulla propria autostima e sul senso di autoefficacia, cominciare a vedere il fallimento come un’opportunità e non come una sconfitta.
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Proprio dal fallimento che spesso si riparte. Sicuramente più stanchi e demotivati ma è nascosta proprio lì la chiave del successo. Il senso di vuoto lasciato da una sconfitta non deve paralizzarci, ma stimolare ai tanti risultati che potremmo raggiungere.