Svegliati amore mio è la nuova fiction di Canale 5 che ha come protagonista Sabrina Ferilli: vi sveliamo tutto quello che non sapete sulle vicende di Nanà
Stasera va in onda la prima puntata di Svegliati amore mio, nuova fiction di Canale 5 con Sabrina Ferilli nei panni della protagonista, Nanà.
Iniziata alle 21,20 circa, dopo il programma preserale storico di Mediaset, Striscia la Notizia, la prima puntata ha raccolto grande attesa.
Tutto sembra essere pronto, compresa la possibilità di vedere la fiction in streaming su Mediaset Play tramite qualsiasi dispositivo connesso ad internet.
Svegliati amore mio vede narrate nella miniserie le vicende di Nanà (Sabrina Ferilli) moglie di Sergio (Ettore Bassi), operaio nell’acciaieria Ghisal da vent’anni.
Quando la loro figlia, Sara (Caterina Sbaraglia), si ammala di leucemia all’improvviso, viene a galla un’amara verità che, purtroppo, caratterizza anche alcune zone del nostro Paese reale.
Il caso di Sara, sommato ad altri simili, fa, infatti, pensare che le ragioni delle malattie diffuse dipendano proprio dalla Ghisal e dalle polveri sottili che emette. Nel corso della miniserie vedremo il coraggio della donna, interpretata da Sabrina Ferilli che, assieme al giornalista Stefano Roversi (Francesco Venditti) inizia un’indagine per fare luce sull’accaduto, coinvolgendo l’intera comunità.
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Se guardando le riprese della fiction vi state chiedendo dove sia stato girato Svegliati amore mio, allora dovete sapere che i set sono nel Lazio.
Le zone, però, sono diverse: Roma, Ostia, Colleferro. Erano previste anche scene in Puglia, ma le norme per il covid non hanno reso possibile questa opportunità.
La Puglia probabilmente avrebbe avuto una possibilità in più di risvegliare le coscienze del pubblico. La trama ricorda, infatti, neanche troppo velatamente la condizione che si trovano a vivere i cittadini di Taranto.
Forse è anche per quello che, prima di scegliere il nome della fiction che richiama direttamente al sentimentalismo e all’essere mamma, erano state prese in considerazione altre opzioni.
Cuore d’acciaio, L’acciaio nel cuore e La donna del vento, sono i tre titoli scartati.
Se l’ultimo si focalizzava, anche stavolta, nel coraggio della mamma di Sara, i primi due volevano nuovamente porre l’accento sulla questione delle malattie derivanti da scorie industriali.