Ospite in collegamento nella trasmissione Mattino 5 la signora Piera Maggio che ha spiegato come secondo lei le indagini siano state bloccate. La speranza è ancora di riabbracciare la figlia
Ancora una volta Piera Maggio, la mamma coraggio di Denise Pipitone, torna a far sentire la sua voce in tv affinché più persone possibili la possano aiutare per ritrovare a figlia scomparsa nel 2004.
La signora ieri sera è stata ospite della trasmissione “Chi l’ha visto” dove ha raccontato alcuni retroscena che potrebbero aiutare ad arrivare alla verità. Ha parlato di diversi fatti di stalking subiti prima che la figlia sparisse nel nulla, subiti sia da Anna Corona, ex moglie di Piero Pulizzi e attuale compagno di Piera Maggio, ma anche da Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise.
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L’appello per la mobilitazione è però arrivato ancora una volta anche da Federica Panicucci, che oggi ha avuto ospite a Mattino 5 tramite collegamento telefonico proprio Piera.
In collegamento a Mattino 5, Piera Maggio confessa che non vuole più affrontare la “questione russa” di Olesya il cui unico merito è stato quello di rimettere il focus sull’argomento della scomparsa. Poi si è concentrata su alcune anomalie che sono state depistate negli anni.
Denise è nata da un rapporto extraconiugale tra lei e Piero Pulizzi che in quel tempo era insieme ad Anna Corona, sospettata nelle indagini preliminari con la figlia Jessica ed il fidanzato Gaspare Ghaleb come autori del sequestro. Le indagini però sono state respinte dalla Cassazione nel 2017 per mancanza di prove.
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“Tante anomalie, io l’ho detto più volte che il caso andrebbe riaperto a tutti gli effetti”, dice commossa la Panicucci all’ospite che risponde: “Sono d’accordissimo, in questi 17 anni mi sono sempre battuta perché uscisse fuori la verità ed è quella che voglio raggiungere per poter riabbracciare mia figlia. Io ci spero ancora”.
Termina inoltre l’intervento rivolgendosi a tutti quelli che sanno: “Parlo anche delle persone che hanno testimoniato il falso nel processo di primo grado. Mi rivolgo a loro, anche in forma anonima, che parlino! Verranno tutelate”.