Dimesso settimane fa dal reparto “Grandi Ustioni” dell’ospedale di Cesena, Gianni Morandi è di nuovo in preda al dolore. Il motivo
Dopo aver smaltito gli ultimi postumi ospedalieri, in seguito ad una delicata operazione alla mano, Gianni Morandi è apparso decisamente rigenerato. Il ritorno a casa dell’artista bolognese ha fatto felici i suoi fan, anche se per la situazione sanitaria ricorrente, non è ancora tutto oro quel che luccica.
Il cantante di “Fatti mandare dalla mamma” ha iniziato un percorso di riabilitazione, per l’utilizzo della mano destra. Ricordiamo che Gianni ha subito un infortunio, mentre era nel suo giardino di casa a potare le ultime sterpaglie secche e preparare la fioritura per la primavera.
Un gesto costato quasi carissimo a lui, che per fortuna è stato soccorso in tempo da medici e infermieri. L’artista aveva perso l’equilibrio ed era finito nelle fiamme appiccate in seguito all’operazione di smaltimento, in giardino
La riabilitazione di Gianni Morandi: come sta il cantante
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L’artista romagnolo, Gianni Morandi è stato di recente dimesso dall’ospedale di Cesena, dal reparto “Grandi Ustioni”. Dopo aver passato il peggio tra dolori e scottature di secondo e terzo grado.
Se all’interno del nosocomio, Morandi era sotto osservazione dei medici specialisti, oggi con il ritorno tra le quattro mura di casa è la moglie, Anna Dan a prendersi cura di lui.
All’indomani dell’incidente domestico, dunque il cantante torna a casa, dove tutto nacque e per sua fortuna non ha riservato a lui, estreme conseguenze. I fan lamentavano di un’assenza di troppo sulle condizioni sanitarie, ma oggi è il diretto interessato a prendere la parola via social e far sapere a tutti in che modo procede il percorso di riabilitazione.
Con il solito carattere, simpatico e solare, lo showman, che ha rischiato di perdere la mano, in seguito ad un incidente domestico, fa sapere agli appassionati che quasi tutte le parti del corpo sono ormai in via di guarigione.
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Il percorso di ribailitazione resta durissimo da affrontare per ritrovare la mobilità definitiva della mano: “Il traguardo è vicino… Ora diamoci da fare!”