Tale e Quale Show, volano accuse per razzismo: la Rai ammonisce Conti

Il talent di “Tale e Quale Show” condotto da Carlo Conti finisce nel mirino della critica: sulle accuse di razzismo interviene la Rai

Tale e Quale Show, volano accuse per razzismo: la Rai ammonisce Conti
I concorrenti di Tale e Quale Show (Screenshot Instagram)

Gli appassionati dei talent show condotti da Carlo Conti sono costretti a vedere il leader della tv di stato arrancare, al cospetto di sanzioni per atti razzisti.

E’ la notizia “bomba” del giorno, in seguito a diverse avvisaglie, da parte di artisti, “presi in prestito” per imitazione, durante le performanaces, in particolare di “Tale e Quale Show”.

A tal proposito, il programma del venerdì sera di Carlo Conti che ha sempre attirato milioni di telespettatori, per il futuro dovrà cambiare registro di presentazione, se non vuole incappare in decisioni estremiste.

Questo è l’ammonimento della Rai, l’azienda televisiva di Stefano Coletta, sulla cui scrivania sono giunti diversi proclami scritti, ad opera di alcuni professionisti in “carne ed ossa”. Che hanno interpretato come pratiche razziste, le imitazioni dei concorrenti in gara di “Tale e Quale”, ai danni dei loro personaggi televisivi

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“Bufera” Tale e Quale Show: il fenomeno per cui è incriminato

 

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Secondo le ultime notizie trapelate dai corridoi, dietro le quinte degli studi Rai, il programma di Carlo Conti, “Tale e Quale Show” è stato messo in “castigo”. In seguito ad alcune critiche mosse ad opera di artisti, presi di mira dal programma, che prevede un target di presentazione, dove l’imitazione più ingegnosa e similare all’artista vero si aggiudica un posto tra i vincitori.

La Rai si è detta pronta ad impegnarsi per evitare che in giro per i programmi si verifichi un fenomeno, cosiddetto di “BlackFace“, come già accaduto nel talent di Carlo Conti. Si tratta di un evento  ottocentesco, che richiama i tratti del razzismo, in cui i bianchi si travestono da neri e cercano di emularli.

Ad aprire un “fascicolo d’inchiesta” sul varietà del venerdì sera fu il cantante, Ghali, quando al concorrente, Sergio Muniz, toccò imitarlo e assumere le sembianze estetiche per assomigliarlo il più possibile. “Non mi sono offeso, ma neanche ho riso” – tuonava il rapper indiano.

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Successivamente fu il turno di altri attivisti del mondo dello spettacolo ricalcare le orme di Muniz e prendere di mira personaggi come Stevie Wonder, Micheal Jackson, Natalie Cole e Whitney Houston. L’invito della Rai, d’ora in avanti è chiaro e senza ripensamenti:

 

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