Tutto questo è un sogno veramente “fuori di testa” per i Maneskin, che ricordano i loro esordi durissimi. Oggi invece sono celebri in Europa.
I Maneskin si trovano in Olanda per rappresentare l’Italia all’annuale EuroVision Song Contest. La kermesse europea chiama a raccolta tutti i vincitori dei rispettivi Festival della canzone, Paese per Paese.
A casa nostra abbiamo il Festival di Sanremo, ma pure gli altri possiedono i loro corrispettivi. E chi riesce a trionfare ottiene poi l’onore e l’onere di “giocare questa Champions League” della musica.
L’edizione di quest’anno si terrà in Olanda, a Rotterdam. Proprio da lì i Maneskin hanno preso parte ad una conferenza stampa di presentazione, descrivendo il loro percorso dalle origini ad oggi.
Damiano, il leader della band che ha “spaccato tutto” con “Zitti e buoni” sul palco dell’Ariston, ha rilasciato alcune dichiarazioni assieme a Victoria De Angelis.
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Per lei è alla stregua di un sogno essere lì. Non tanto per il grande palcoscenico raggiunto quanto per l’opportunità di potere di nuovo tornare ad esibirsi con un pubblico dal vivo.
I primi guadagni sono giunti con le esibizioni tra i passanti
Infatti saranno ammessi degli spettatori, nel pieno rispetto delle norme antipandemia. Ad alcuni artisti come i Maneskin non succedeva da ben due anni di suonare e cantare davanti ad una platea in carne ed ossa.
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Tocca poi a Damiano, il frontman della band. Lui racconta che, agli esordi, il gruppo era solito suonare per le strade di Roma. Era il solo modo per potere fare soldi in maniera concreta.
E con quei proventi derivati dai loro unplugged quotidiani sui marciapiedi, lui e gli altri hanno potuto pagare le loro prime sessioni in un vero studio di registrazione.
Ci presentammo con una scatola piena di monete, ci dissero che non potevamo farlo
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Quella però ha rappresentato anche una vera e propria palestra di vita su come relazionarsi con la gente. I passanti furono il primo pubblico della band, e parliamo di neppure tanto tempo fa, visto che il gruppo si è formato nel non tanto lontano 2016.