Le indagini in relazione alla controversa morte della ragazza presentano un aggiornamento significativo: quello di Tiziana Cantone fu davvero suicidio?
Il corpo di Tiziana Cantone verrà riesumato per dare il luogo a procedere ad una nuova autopsia. Lo ha stabilito la Procura di Napoli Nord, che indaga sul caso della morte della ragazza, trovata impiccata in casa di una sua zia il 13 settembre 2016.
Maria Teresa Giglio, la madre della 31enne, dopo il decesso di quest’ultima aveva affidato l’incarico ad Emme Team di condurre una raccolta di elementi. E-T è una agenzia investigativa statunitense che, con le sue indagini private, avrebbe compiuto alcune scoperte anche controverse.
Come noto, sul web finirono foto e video compromettenti e lesivi dell’onore di Tiziana Cantone. La quale non è riuscita a superare il trauma neppure andando a vivere lontano da Mugnano, il Comune in provincia di Napoli in cui risiedeva con la famiglia.
Le autorità le diedero l’opportunità di andare in Toscana con un’altra identità. Ora il sostituto procuratore Giovanni Corona ha disposto per il recupero della salma da dove è attualmente tumulata, a margine di una inchiesta riaperta a gennaio 2021 con l’ipotesi di reato di omicidio verso ignoti.
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Ci sono troppi aspetti controversi
Questo va anche in favore della richiesta della madre di Tiziana Cantone, che aveva richiesto la riesumazione del corpo di sua figlia a dicembre per un nuovo esame autoptico. Il sospetto della donna è che non ci sia stato alcun suicidio ma che tutto quanto successo a Tiziana sia simulato per far credere a questa versione. Se ci sono dei colpevoli, oggi questi sono a piede libero.
In passato si era chiuso con un non luogo a procedere e con una archiviazione in merito all’ipotesi di reato di istigazione al suicidio. Il nuovo esame autoptico intanto dovrebbe avvenire già ai primi di giugno.
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Emme Team aveva rivelato tracce di Dna maschile di due distinte persone sulla sciarpa di Tiziana trovata al suo collo una volta morta. Inoltre la società ha indagato anche su alcune prove irreperibili e che si ritiene siano state cancellate da qualcuno che ha condotto internamente le indagini.
Risulterebbero delle frequentazioni di Tiziana con esponenti delle forze dell’ordine. E sempre Emme Team aveva raccolto indizi in merito ad un attacco hacker subito dalla madre della ragazza morta, a gennaio, informando la Procura di tutto quanto.