Speculazioni, false piste, speranze vere: tutto questo comporta da quasi 17 anni il caso di Denise Pipitone. Più volte Giacomo Frazzitta, avvocato che tutela gli interessi e l’immagine di Piera Maggio, la madre della bambina scomparsa, ha espresso il proprio rammarico per tutto ciò che circonda questo caso.
Lui ha comunicato al contempo come la propria assistita non abbia mai perso la speranza di rivedere sua figlia.
Nel corso in particolare degli ultimi tre mesi la vicenda di Denise Pipitone ha ricevuto ampio spazio sui giornali ed in diverse trasmissioni televisive.
Da quando era sorto l’accostamento – rivelatosi poi un buco nell’acqua – alla russa Olesya Rostova, puntualmente sono venuti fuori altri presunti avvistamenti che conducevano tanto in Italia quanto all’estero. Ma ora l’avvocato Frazzitta si è detto stanco di tutto ciò.
Stanco delle chiacchiere, del lucrare sulla povera Denise Pipitone ed anche della scarsa professionalità mostrata tanto da alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine quanto da alcuni giornalisti. A suo dire ci sono molte situazioni che hanno finito con il pesare negativamente sulle indagini.
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In un intervento a “Storie Italiane” su Rai 1, Frazzitta fa sapere che i casi di bambini scomparsi richiederebbero apposite task force. Mentre a suo dire le indagini condotte hanno sempre sofferto di una certa sufficienza.
Si era parlato molto anche del testimone anonimo, autore di una lettera contenente informazioni di grande importanza. Il legale smentisce però di averlo incontrato, come riportato invece da alcuni organi di stampa.
Mai visto, lo aspetto. Invece, qualora non dovesse palesarsi varrebbe zero. Dopo 17 anni non c’è più motivo di avere paura, quindi chi sa cosa è successo a Denise si faccia avanti
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Lo stesso Frazzitta sottolinea come non avrebbe comunque mai svelato ai giornalisti di avere incontrato il super teste. Un atteggiamento di prudenza più che legittimo che servirebbe ad impedire ulteriori fughe di notizie ed a compromettere in maniera ulteriore le indagini.
Da quanto trapelato da quella lettera anonima, l’informatore sconosciuto ha riferito di avere visto Denise Pipitone in auto con tre uomini, subito dopo il rapimento avvenuto il 1° settembre 2004. E la bambina piangeva ed invocava sua madre.