L’ex gieffina preoccupa i fan con una confessione sconcertante. Le sue parole sono una vera richiesta d’aiuto: cos’ha detto e perché.
Il caso sollevato mesi fa da Rosalinda Cannavò all’interno della Casa del “Grande Fratello” è su tutti i principali quotidiani nazionali. L’Ares Gate, come è stato soprannominato, ha scatenato un polverone mediatico senza precedenti.
L’attrice aveva parlato la prima volta con Massimiliano Morra del caso all’interno del reality, aspetto che poco tempo dopo ha portato la Procura di Roma ad aprire un’inchiesta e interrogare gli ex volti della nota casa di produzione “Ares”, tra questi anche Gabriel Garko, Eva Grimaldi e Stefania Orlando.
Rosalinda ha voluto tornare sull’argomento intervistata dal giornalista Gabriele Parpiglia nel suo programma “Il bianco e il nero” in onda su Live Now. Le sue parole raccontano il terrore che sta vivendo in questo momento.
Rosalinda Cannavò svuota il sacco e sconvolge con parole pungenti
La vera protagonista che ha fatto scoppiare il caso mediatico è stata intervistata da Parpiglia e per la prima volta dopo mesi ha spiegato come sta.
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“Ho paura di tornare a casa, vivo da mesi con quest’ansia a causa di tutto quello che si è scatenato. Temo che mi possa accadere qualcosa”, ha ammesso la Cannavò anche se ha puntualizzato che non si sono mai presentate situazioni allarmanti per la sua sicurezza.
La giovane ha raccontato di aver lavorato per la casa di produzione ben sette anni e di aver sofferto di anoressia in quel periodo della sua vita.
Il momento decisivo è stato post morte di Teodosio Losito. Mi è crollato il mondo addosso e ho deciso di fare questo viaggio a Lourdes. Ho ritrovato la fede che avevo perduto e scoperto quanto amavo la vita.
Spiega poi dei duri attacchi ricevuti per aver cambiato il suo nome in Adua Del Vasco e di essersi allontanata dalla casa a seguito della morte sospetta di Teodosio Losito, compagno di Tarallo.
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Sono stata descritta come una mitomane con disturbi della personalità, un’arrivista (…). Sono andata definitivamente via qualche giorno dopo la morte di Teo. Ho preso le mie cose di nascosto dalla dependance in cui vivevo. Non lavoravo da un anno e mezzo circa. Non riuscivo ad andar via, a livello psicologico. Non so spiegare il meccanismo, forse era dipendenza (…).
A Parpiglia però non ha voluto descrivere ciò che pensa della morte di Teo, motivo per cui la Procura ha voluto riaprire il caso.