Donald Trump è sul piede di guerra, non ci sta e non intende darla vinta ai colossi del web. La decisione del politico e imprenditore ha dell’incredibile
Non è noto di sicuro per essere tra gli uomini più pazienti del mondo, Donald Trump, 45mo Presidente degli Stati Uniti d’America. Una carriera di successo la sua, iniziata a cavallo tra gli anni Settanta e i rampantissimi Ottanta.
Celebre non solo per i suoi affari miliardari ma anche per le donne, bellissime, avute al suo fianco. Prima tra tutte, Ivana, modella ceca che gli darà tre figli, tra i quali il suo futuro braccio destro, Ivanka. Quindi una scappatella con Marla Maples con la quale convola a seconde nozze nel 1993 e dalla quale ha la figlia Tiffany e dalla quale si separa nel 1999. Infine al suo braccio arriva Melania, la futura First Lady, madre di Barron.
Personaggio controverso e spesso sopra le righe, l’imprenditore non disdegna un salto anche nel mondo dello spettacolo partecipando a The Apprentice in qualità di conduttore e produttore esecutivo dal 2004 al 2014.
Ma il suo “ruolo” più celebre, quello per cui in tempi più recenti lo ricordiamo tutti, è quello di inquilino, indimenticabile, c’è da dire, della Casa Bianca dal 2017 al 2021.
Quattro anni tumultuosi che, nel bene e nel male, hanno segnato gli USA. Nel 2020 viene sconfitto nella corsa al secondo mandato presidenziale da Joe Biden, e non la prende assolutamente bene.
Nel gennaio del 2021 avviene la famosa rivolta di Capitol Hill, e in seguito alle sue dichiarazioni incendiarie fatte a mezzo social e non solo, il politico viene bannato permanentemente o in via provvisoria dai maggiori network come Facebook.
Il 5 giugno il network di Mark Zuckeberg lo condanna al ban per il massimo consentito, non potendo farlo in via permanente: due anni. il 45mo Presidente potrà quindi riaccedere alla piattaforma solo nel 2023.
Nemmeno a dirlo, Trump non accetta la decisione presa e ha reso nota oggi la sua contromossa. “Chiederemo di mettere fine a questa penalizzazione ombra, a questo silenziare, ricattare, bandire e cancellare ciò che voi conoscete benissimo” le parole del newyorkese.
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Non è finita qui: il tycoon ha deciso di capitanare una class action con la quale dare del filo da torcere ai tre colossi web: Facebook, Twitter e Google, rei di silenziare la voce dei conservatori e di aver eseguito una censura nei suoi confronti.