L’autrice del tormentone estivo Non ce n’è Coviddi nuovamente sulle pagine dei giornali, cos’è successo?
Angela da Mondello, “nome d’arte” di Angela Chianello, a chi questo nome non dicesse nulla, ricordiamo che è un personaggio social e televisivo. La signora ha acquisito molta notorietà in seguito ad un’intervista per una trasmissione Mediaset divenuta “virale” sul web.
Nell’intervista, alla domanda della giornalista che le chiedeva cosa ci facesse in spiaggia, a Mondello nel bel mezzo della pandemia da Covid, la signora Angela ha risposto con la frase che l’ha resa celebre. Non ce n’è coviddi.
Un anno dopo Angela da Mondello ha pubblicato il videoclip ufficiale del brano Non ce n’è coviddi, realizzato infrangendo le misure di sicurezza imposte per prevenire l’ulteriore diffusione della pandemia che continuava a mietere un alto numero di vittime.
Questa volta ad essere protagonista dello scandalo è il padre dell’influencer
Secondo quanto riportato da la Repubblica questa volta ad essere sotto indagine da parte della Guardia di finanza di Palermo sarebbe il padre della signora. Isidoro Chianello, sessant’anni accusato di assenteismo.
Visualizza questo post su Instagram
Infatti il signor Chianello risulterebbe tra i 28 indagati per truffa e danni a ente pubblico, la questione è meglio nota come i “furbetti del cartellino”. Persone che regolarmente timbravano il cartellino per poi recarsi altrove senza svolgere le mansioni lavorative.
LEGGI ANCHE–> Angela da Mondello, che attacco alla D’Urso: Mi hai rovinato la vita
Oppure facendo timbrare i colleghi senza neanche presentarsi sul posto di lavoro. Per correttezza d’informazione precisiamo che per il momento l’uomo risulta soltanto indagato con l’obbligo di dimora.
LEGGI ANCHE–> Barbara D’Urso, un noto collega si sbottona sulla conduttrice: cosa pensa davvero
Tra gli indagati risulta anche il nome di Tommaso Lo Presti, personaggio già sotto indagine per inchieste di mafia, che risultava a lavoro mentre era ricoverato in ospedale.
Le indagini hanno registrato mille casi di falsa rendicontazione per un totale di circa 2.500 ore di finta operatività del servizio. Per il padre dell’influencer e gli altri 27 indagati, attualmente è stato disposto l’obbligo di dimora.