La conduttrice Maria De Filippi concede un’intervista alla celebre collega e racconta il rapporto con Costanzo, con il quale rischiò la vita.
Il loro sodalizio sentimentale e professionale dura ormai da più di trent’anni. Maurizio Costanzo e Maria De Filippi hanno fatto letteralmente la storia della tv italiana.
I due iniziarono a frequentarsi nel 1989, quando lui era ancora sposato con la terza moglie Marta Flavi. Fatale fu l’incontro a un convegno sulla pirateria cinematografica, organizzato da Maria per una società di consulenza.
All’inizio tennero per ovvie ragioni la relazione nascosta, anche se alla fine vennero scoperti in modo banale, come ha raccontato la stessa conduttrice qualche tempo fa a Domenica In: “All’epoca c’era il duplex, io stavo a casa mia da sola e stavamo al telefono, lui a casa con lei che alzò la cornetta, quindi eravamo tutti e tre al telefono”.
Da allora non si sono più lasciati, nonostante la diffidenza soprattutto dei genitori di lei, che si chiedevano se il giornalista avesse intenzioni serie con la figlia. E dire che inizialmente Maurizio non le stava per niente simpatico, nonostante dopo il convegno le avesse proposto di lavorare per lui.
Da allora tutto è però cambiato e la coppia è diventata inseparabile, condividendo, nel corso di questi anni gioie e dolori e anche momenti drammatici, come ha spiegato nel corso dell’intervista rilasciata alla collega recentemente scomparsa.
Maria De Filippi si confessa a Raffaella Carrà: “All’inizio non avevamo capito”
Da alcuni giorni circola su Tik Tok un video con degli estratti dell’intervista della compianta Raffaella Carrà alla De Filippi, in cui quest’ultima ricorda quella tragica sera di quasi trent’anni fa.
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E’ il 14 maggio del 1993 quando il giornalista, finite le registrazioni del suo Maurizio Costanzo Show al Teatro Parioli, assieme alla compagna e al cane lupo sale in macchina, seguito dagli uomini della scorta. Già, perchè sono gli anni degli scontri Stato-Mafia e Costanzo,con il suo programma, lotta in prima linea.
La coppia fa alcune centinaia di metri quando tutto accade: “Ci fù il botto, non non capivamo nulla, poi una trave in ferro battuto trapassò l’auto, infilandosi tra noi due” ricorda una visibilmente emozionata Maria. “Io liberai subito il cane, pensavo si trattasse di un terremoto, poi lo ripresi e con Maurizio raggiungemmo Viale Parioli dove facemmo l’autostop per tornare a casa”.
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“Arrivati abbiamo dato le mandate alla porta. Tutto normale. Pensavamo si fosse trattato di una caldaia. Dopo abbiamo capito” la sua testimonianza drammatica di quelle ore. I due sono miracolosamente usciti illesi dal famigerato Attentato di Via Fauro. Scampati alla morte grazie al cambio di auto della scorta e all’indecisione del dinamitardo, che non riconoscendo la vettura perse dei secondi preziosi.