Nuovi elementi si sommano per imprimere una svolta alle indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone: ma c’è un mistero.
Il caso della scomparsa di Denise, un cold case all’italiana, è tornato prepotentemente a far parlare di sé nell’ultimo anno.
La bimba scomparve a Mazara del Vallo il 1 settembre 2004, mentre giocava vicino casa della nonna. Un buco di pochi minuti in cui Denise si allontanò, o fu prelevata, e di lei si persero completamente le tracce.
Un calvario lungo diciassette anni per la mamma, Piera Maggio, che però non si è mai data per vinta ed ha continuato a lottare per scoprire la verità sul destino di sua figlia.
L’ex pm e il mistero della bara bianca
Quest’anno, all’improvviso, l’interesse mediatico intorno alla vicenda si è riacceso a causa del presunto ritrovamento di Denise. Un buco nell’acqua, condotto in maniera decisamente controversa dai media russi, che ha però avuto il merito di puntare i riflettori sul caso.
La trasmissione Quarto Grado ha rivelato che ci sarebbe un’importante svolta nelle indagini. Nonostante le diffide della famiglia di Denise il programma ha scelto di continuare ad occuparsi dei fatti.
L’inviata Ilaria Murri ha rivelato che gli inquirenti avrebbero nominato un tecnico per compiere delle verifiche su due personaggi che sarebbero coinvolti nella vicenda: Anna Corona e Giuseppe Delle Chiave.
Inoltre l’ex pm Maria Angioni, che si occupò al tempo delle indagini, avrebbe affidato ad un post du Facebook un suo dubbio. Lo riporta ancora una volta Quarto Grado.
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Penso alla bara bianca, vuota, trovata anni fa dietro segnalazione anonima. E’ stato veramente un depistaggio, una minaccia o uno scherzo crudele?
Queste le parole della Angioni, che fanno riferimento al ritrovamento di una bara bianca nelle campagne intorno Mazara dietro segnalazione anonima.
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La bara venne trovata vuota, ed i rilievi tecnici esclusero attinenze con Denise, eppure il dubbio per un gesto così misterioso permane ancora.