Alessandro Gassmann ha raccontato il disturbo di cui ha sofferto per la prima volta nel 2002 e la paura che possa accadere di nuovo.
Alessandro Gassmann è un attore molto apprezzato dal pubblico. Figlio d’arte dell’indimenticabile Vittorio Gassmann, Alessandro è felicemente sposato con Sabrina Knaflitz e padre di Leo Gassmann.
Quest’ultimo è un giovane che ha già dimostrato di essere un artista dall’indubbio talento. Infatti è un cantautore che si è fatto conoscere al grande pubblico dei telespettatori grazie alla sua partecipazione al Festival di Sanremo 2020 vincendo nella categoria Nuove Proposte con il brano Vai bene così.
Alessandro tiene molto alla sua vita privata e alla sua famiglia che lo ha aiutato anche nei momenti difficili della sua vita. Infatti in passato l’attore ha vissuto un periodo non facile.
Ne ha parlato nel corso di un’intervista che ha rilasciato a Ok Salute e Benessere. L’artista ha svelato di soffrire di attacchi di panico.
La prima volta è successo nel 2002 – ha spiegato l’attore -. Ero a letto, un libro in mano, all’improvviso l’ansia che sale, un sudore freddo, il cuore che batte forte, più forte, sempre più forte… Un attacco di panico. Paura che accada di nuovo. E accade. Anni di lotta, durissima lotta.
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Gassmann ha rivelato di aver chiesto aiuto e di non vergognarsi di questo.
Nel 2003 sono entrato in cura: psicanalisi. Non mi vergogno. Ho seguito la terapia junghiana e poi sono passato all’analisi transazionale, un’evoluzione delle teorie di Freud.
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L’attore ha spiegato le sensazioni che si provano quando si hanno attacchi di panico.
Spiegarli non è facile. Ecco, è la stessa sensazione che provereste se entrasse nella stanza un animale feroce, all’improvviso. Vuole attaccarvi e voi non potete combatterlo.
E allora monta la paura, il cuore esplode fuori dal petto, vi sembra di morire. Se ho deciso di raccontare la mia lotta con questo strano male, è perché spero che serva a qualcuno. Chi ne soffre pensa: “Oddio, sono matto”. La gente crede sia una malattia secondaria, magari un frutto dell’immaginazione. Invece no, ti sconvolge la vita.