Molti atleti che salgono sul podio alle Olimpiadi Tokyo 2020 mordono la medaglia: scopriamo per quale motivo fanno questo gesto.
La giornata di ieri domenica 1 agosto è entrata nella storia dello sport italiano. Infatti nel giro di 20 minuti circa due atleti azzurri hanno conquistato due medaglie d’oro alle Olimpiadi Tokyo 2020.
A vincerle sono stati Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs. Il primo ha trionfato nel salto in alto superando i 2,37 metri. In questo modo è salito sul gradino del podio. Con lui a pari merito il qatariota Mutaz Essa Barshim.
Il grave infortunio che gli ha impedito di partecipare alle Olimpiadi di Rio 2016 sono alle spalle. Gimbo ha quindi esultato ed è poi andato a correre ad abbracciare un italiano che pochi minuti dopo ha compiuto un’impresa mai vista prima nel nostro Paese.
Si tratta di Marcell Jacobs che è arrivato davanti a tutti nei 100 metri in 9”80 facendo segnare il nuovo record europeo e piazzandosi con il suo tempo dietro solo a quello che appartiene a Usain Bolt.
Dopo le vittorie nelle Olimpiadi spesso c’è un gesto ricorrente da parte degli atleti. Un rito che non è venuto meno nemmeno in periodo di pandemia come quello che stiamo vivendo.
Stiamo parlando del gesto di mordere la medaglia. Ne ha parlato anche l’account ufficiale dei Giochi.
Vogliamo solo ufficialmente confermare che le medaglie di Tokyo 2020 non sono commestibili.
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Non è chiaro il motivo per cui gli atleti mordono le medaglie. Secondo alcuni, il rito di mordere la medaglia d’oro sta a significare il desiderio di provare l’autenticità del metallo prezioso.
Difatti in questo modo si poteva testare che fosse oro “zecchino”, nel caso in cui restassero segni del morso.
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Stando ad altri invece, erano i fotografi a chiedere ai vincitori di mordere la medaglia in modo da far stare nell’immagine sia gli atleti che la medaglia.
