Una rissa violenta scoppiata nella notte per cause non ancora accertate. La vittima è Raffaele Guida, già noto alle forze dell’ordine
E’ accaduto ieri notte nel popoloso Rione Traiano, nella periferia occidentale di Napoli. Una rissa scoppiata per futili motivi si è conclusa a coltellate tra pregiudicati. Un uomo di 48 anni, Raffaele Guida, è stato trasportato all’ospedale San Paolo in via Terracina ormai senza vita.
I feriti, che hanno una prognosi non superiore ai 15 giorni, sono i fratelli Matteo e Salvatore Legnante, esponenti di spicco dell’omonima cosca camorristica locale, legati al clan Puccinelli. Nella zona gestiscono gli affari legati al mondo della droga. La Polizia ha aperto le indagini.
La rissa è avvenuta in Via Tertulliano, al culmine del litigio il pregiudicato di 48 anni è stato colpito più volte da un fendente.
Gli investigatori hanno già interrogato i due fratelli Legnante che per ora sono stati denunciati. Si attendono ulteriori indagini e le decisioni della magistratura.
Secondo alcune ricostruzioni, i tre uomini avrebbero avuto una discussione con un dipendente del locale che avrebbe impugnato un coltello, ferendo i due e uccidendo Guida. Al momento un uomo sarebbe sotto interrogatorio da parte degli inquirenti poiché sospettato di essere coinvolto nell’omicidio.
Dopo la colluttazione i poliziotti sono arrivati intorno alle 22.30, trovando solamente del sangue per strada. Ad avvisare dell’arrivo dei tre uomini, tutti già noti alle forze dell’ordine e ricoverati con ferite d’arma da taglio, nell’ospedale San Paolo di Fuorigrotta, invece, è stata la guardia giurata.
Il più grande dei tre è deceduto, gli altri due hanno invece riportato rispettivamente una ferita alla gamba destra che guarirà in alcune settimane e una lacerazione al fianco sinistro. Gli agenti della Squadra Mobile stanno cercando di fare luce sulla dinamica dell’accaduto.
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Nel Rione Traiano la camorra gestisce il lucrosissimo business della droga con un controllo militare del territorio. La zona è protetta davvero militarmente anche con pistole e kalashnikov nascosti negli appartamenti o sotterrati in luoghi sicuri e vigilati dai clan.