Sono stati una delle coppie più famose della televisione italiana. Qual era il segreto del successo di Raimondo Vianello e Sandra Mondaini?
E’ impossibile non pensare a loro come ad un tutt’uno, con la mente subito alla loro sit-com di successo. Raimondo Vianello e Sandra Mondaini sono stati i protagonisti indiscussi della televisione italiana per decenni. Un connubio perfetto e difficile da ritrovare ai giorni nostri.
Entrambi già affermati artisti, i due si conoscono nel 1958 e fin da subito iniziano a collaborare, recitando assieme nella commedia teatrale Sayonara Butterfly. Quattro anni più tardi si sposano e il loro sodalizio artistico diventa sempre più forte.
Negli anni Ottanta, dopo decenni di successo in Rai, sono tra i primi personaggi famosi a lasciare la televisione pubblica per la neonata Fininvest, alla quale saranno fedeli fino alla fine. Tra i tanti spettacoli condotti, Attenti a noi due, SandraRaimondo Show, Il Gioco dei Nove e naturalmente Casa Vianello.
Un programma di enorme successo e la comedy più famosa e duratura della tv del Belpaese: ben 16 le stagioni prodotte, per un totale di 338 episodi. Tanti i volti noti del piccolo schermo, tra i quali per esempio Paola Barale, ad essere apparsi durante le puntate. Ma come hanno fatto a mantenere inalterato il loro successo così a lungo, Sandra e Raimondo?
A svelarlo, pochi anni prima della sua scomparsa, è stata proprio la bionda attrice, ricordando con trasporto i lunghi anni di matrimonio con l’adorato coniuge Raimondo.
A citare le sue parole una delle tante fanpage che tuttora circolano sul web e che ha pubblicato qualche tempo fa una foto d’epoca della coppia, circa degli anni Settanta, che appare simpaticamente intenta a suonare dei mandolini.
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“Non abbiamo mai smesso di ridere. E’ il segreto per stare bene insieme. Noi ridevamo delle stesse cose” la dichiarazione della Mondaini che, parlando del compagno, ai tempi aggiunse: “Mi sembra di essere nata solo il giorno in cui ho conosciuto Raimondo. Prima la mia vita non la ricordo più neanche”. L’artista morì nel 2010, appena sei mesi dopo la scomparsa del marito per un blocco renale.
