La trasmissione del National Geographic prende in esame la tragedia del volo Swissair 111. Indagini ad alta quota analizza le cause della terribile disgrazia.
La trasmissione a stampo documentaristico Indagine ad alta quota si occupa della sciagura del volo Swissair 111. E’ la notte del 2 settembre 1998 quando il mezzo della compagnia aerea elvetica parte dall’aeroporto JFK di New York, con destinazione Ginevra. A bordo ci sono 229 persone, 215 passeggeri e 14 membri dell’equipaggio.
Il comandante Urs Zimmermann all’epoca ha 49 anni e una grande esperienza, con ben 10.800 ore di volo. Il suo secondo, Stephan Loew di anni ne ha 36 e anche’egli ha un’esperienza invidiabile.
L’aereo parte alle 0.18 UTC e per quasi un’ora tutto sembra procedere senza intoppi. Alle 01.10, però, i piloti iniziano a sentire odore di bruciato nella cabina di pilotaggio: “Air conditioning, is it?” “Yes”, ‘E’ l’aria condizionata, vero?’ ‘Sì’, deducono.
Nel giro di tre minuti il fumo si è già esteso e gli uomini capiscono di trovarsi davanti ad un problema ben più grave, decidono quindi di contattare la torre di controllo di Moncton, in Canada, chiedendo il permesso di atterrare all’aeroporto di Boston, lontano 300 miglia. Scesi a 31.000 piedi, i controllori suggeriscono di dirigersi invece all’aerostazione di Halifax, vicina 56 miglia nautiche. Sono le 01.19 e il velivolo è a 21.000 piedi, ma necessita di tempo per le manovre di atterraggio.
Un minuto dopo il comandante chiede l’autorizzazione di scaricare carburante e viene quindi allontanato dall’aeroporto. Di lì a poco l’incendio, ormai ingestibile, ha danneggiato seriamente l’autopilota, oltre ai sistemi, le luci e gli strumenti di volo, rendendolo di fatto impossibile da manovrare.
Indagini ad alta quota: Swissair precipita nell’Atlantico. E’ una strage
Sono le 01.30, per il volo di linea svizzero non c’è più nulla da fare. Un minuto dopo tocca l’Oceano Atlantico, disintegrandosi in migliaia di pezzi al contatto con le acque vicino a St.Margaret’s Bay, in Nuova Scozia.
E’ una strage. Dei 229 occupanti non sopravvive nessuno, rendendo l’incidente uno dei più tragici dell’aerotrasporto moderno. Seguono anni di indagini, rallentate dalla difficoltà nel recuperare i minuscoli pezzi del velivolo in fondo al mare.
Leggi anche –> Indagini ad alta quota, volo “American”esce di pista e si schianta: le cause del terribile incidente
Leggi anche –> Indagini ad alta quota, Airlines costretto all’atterraggio: l’errore tecnico non risparmia le vittime
L’inchiesta alla fine determinerà che a causare la disgrazia sono stati i cavi difettosi del cockpit, surriscaldati dall’intrattenimento passeggeri, oltre al materiale infiammabile usato per la costruzione del velivolo. Da allora, a tutti i membri degli equipaggi vengono fornite istruzioni e lezioni sulla gestione di eventuali incendi a bordo.