Lucio Battisti, quella dedica speciale che nessuno dimenticherà: era amore? Foto

Sono passati più di venti anni dalla sua morte, ma il suo ricordo rimane vivo e acceso nel cuore di tutti gli appassionati di musica. Lucio Battisti aveva un’ammiratrice segreta.

Lucio Battisti (Facebook)
Lucio Battisti (Facebook)

E’ tra i grandi della musica italiana, impossibile non conoscere almeno un pezzo della sua splendida discografia. Lucio Battisti è indimenticabile e molti artisti contemporanei devono a lui il loro background.

Nato in provincia di Rieti nel 1943, ha dovuto lottare non poco con il padre per poter seguire la sua passione. Dopo il diploma, nel 1962, il ventenne si trasferisce a Milano, iniziando a farsi strada come promettente chitarrista. E’ però l’incontro nel 1965 con Giulio Rapetti, in arte Mogol a cambiare tutto.

Sono gli anni in cui scrive molti pezzi in coppia con il paroliere che verranno poi eseguiti da gruppi come i Dik Dik e l’Equipe 84. Con Balla Linda assapora il primo successo e durante un viaggio a Londra i produttori dei Beatles cercano inisistentemente di chiudere un accordo con lui per lanciarlo nel mercato americano, ma lui rifiuta, trovando troppo esosa la cifra delle loro provvigioni.

Negli anni seguenti pubblica una hit dietro l’altra, per poi decidere di ritirarsi a vita privata nella sua Molteno, la cittadina brianzola dove ha la residenza. Nel 1998, a soli 55 anni, Lucio Battisti scompare per cause mai del tutto comunicate, gettando nello sconforto milioni di fan, tra i quali anche la famosa collega.

Lucio Battisti: il grande dolore dell’artista cremonese

La sua morte colpisce profondamente l’opinione pubblica, che non ha mai scordato l’interprete di Acqua Chiara Acqua Azzurra, e che in realtà era in attesa sell’uscita di un suo ultimo album, poi mai pubblicato.

In suo onore la collega scrive una lettera aperta, in cui manifesta la profonda tristezza per la sua scomparsa: “Caro Lucio, questa è una lettera che volevo scriverti da tanto, tanto tempo…” comincia l’interprete di Una Zebra a Pois. “Sei stato il più grande nel realizzare il miracolo che ci fa sentire tutti figli della stessa materia, che ci fa cantare tutti insieme con le lacrime agli occhi…” ha quindi continuato.

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“Sai, avevo un sogno. Una pazzia. Insieme con Moreno, un giovane corista molto bravo, saremmo venuti a farti il coro. Per il grande piacere di stare dietro di te. Non importa. Vuol dire che la cosa è soltanto rimandata” ha poi concluso Mina, salutando l’amico e collega a cui voleva molto bene.

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