Notizie drammatiche per l’ex produttore e politico fiorentino, protagonista di tutti gli anni Ottanta e Novanta. Vittorio Cecchi Gori non se la passa assolutamente bene.
Ha prodotto alcuni dei capolavori della moderna cinematografia italiana, come Il Postino con l’indimenticabile Massimo Troisi e La Vita è Bella di e con Roberto Benigni, vincitore del Premio Oscar.
Vittorio Cecchi Gori è stato l’indiscusso protagonista del cinema per circa un ventennio. Nato a Firenze nel 1942, è figlio del produttore Mario e fin da giovanissimo ne segue le orme, iniziando a collaborare con il padre.
In seguito alla sua morte, nel 1993, decide di frapporsi e interrompere la lotta che allora sussiste tra la Rai e Mediaset, cercando di imporsi come terza potenza mediatica, acquistando Videomusic e Telemontecarlo.
Non indifferente alla politica, nel 1994 è eletto senatore nelle file del PPI e contribuisce all’ascesa di Berlusconi come premier. Non solo, in quegli anni Cecchi Gori diventa anche il presidente della sua squadra del cuore, la Fiorentina, con cui vince due Coppa Italia e una Supercoppa italiana.
Poi, verso la fine dei Novanta, iniziano i guai giudiziari e finanziari destinati a tormentarlo fino ad oggi. Nel 2015 gli viene addirittura revocato il vitalizio da senatore assieme ad altri sette politici. Da qualche anno non si sente parlare molto di lui, ma a farlo, ora, è una persona che lo conosce molto bene. Le notizie che porta non sono però rassicuranti.
Vittorio Cecchi Gori sta male: il grido d’aiuto dell’amico
Dall’anno scorso l’ex produttore cinematografico è confinato a casa, agli arresti domiciliari. Motivo: condanna per bancarotta fraudolenta, per la quale deve scontare più di otto anni di pena.
A parlare è il suo medico, il Dottor Antonio De Luca, che è anche un suo amico fraterno da anni. “Lo sto seguendo a casa con tutte le terapie del caso” le sue parole, rilasciate in esclusiva a Libero.
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“Non sta bene, le sue condizioni di salute sono precarie. Porto tutte le medicine a Vittorio e l’occorrente per stare bene. Non lo lascerò mai solo” ha quindi concluso drammaticamente il luminare.