Per il conduttore Rai le cose non si sono messe come ci si attendeva e le aspettative sono state disattese. La reazione di Alessandro Cattelan ha lasciato tutto stupiti.
Il suo doveva essere un debutto in grande stile sulla televisione pubblica ma, secondo i dati Auditel, la seconda (e ultima) puntata di Da Grande è andata addirittura peggio di quella d’esordio. Un bello smacco per l’ex conduttore di X Factor, a lungo corteggiato dalla Rai.
Nato a Tortona nel 1980, è da molti ritenuto l’enfant prodige del piccolo schermo, avendo iniziato la carriera da giovanissimo. Ha appena 7 anni quando si ritrova nella giuria dello Zecchino D’Oro e solo 21 quando presenta la sua prima trasmissione musicale, Viv.it.
Seguono anni di grandi successi, con il passaggio a MTV dove diventa il conduttore della trasmissione più seguita, Total Request Live per poi passare a Sky con il suo E Poi c’è Cattelan, talk show di grandissima popolarità per il quale vince anche il Premio Flaiano per la miglior conduzione.
Dopo l’addio a X Factor, sempre su Sky, avevano iniziato a trapelare le voci di un suo passaggio a Viale Mazzini, voci poi confermate all’inizio di agosto con l’annuncio della partenza a settempre del suo show in prima serata. Un esperimento finito decisamente non nel migliore dei modi, che Alessandro Cattelan ha commentato in puntata con un monologo significativo.
il presentatore piemontese ha risposto alle numerose critiche con il suo stile, reagendo in un modo inusuale che ha stupito non poco quanti si trovavano davanti allo schermo in quel momento.
“No, Olivia! Non ti devi far sconfiggere dalle pernacchie! Devi andare! Devi insistere! Non farti fermare dalle pernacchie!” queste le parole del monologo conclusivo dell’artista, che ha preso spunto da un aneddoto della figlia per mandare il suo messaggio.
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“Le pernacchie non devono mai farti smettere di fare quello che ami fare: ti piace ballare? E allora balla, cazzo! Fregatene, balla! Divertiti! Non importa quello che dice la gente” ha quindi concluso, chiudendo così la bocca ai suoi detrattori.
