Il film Io speriamo che me la cavo ebbe un grande successo nel nostro Paese, rendendo famosi i piccoli interpreti. Lui era il temibile Raffaele. Ecco cosa fa ora.
Fu uno dei film campioni d’incassi di quell’anno, il 1992. Tratto dal romanzo omonimo del maestro elementare Marcello D’Orta, Io speriamo che me la cavo vide come interprete principale Paolo Villaggio, diretto dalla grande Lina Wertmuller.
L’attore veste i panni di Marco Tullio Sperelli, un maestro ligure che per errore viene trasferito a Corzano, piccolo comune del napoletano, anzichè a Corsano, borgo della sua regione. Con grande difficoltà l’uomo riuscirà a conquistare i cuori dei piccoli allievi, abituati a una vita problematica e cresciuti prima del tempo, stringendo un rapporto particolare con il terribile Raffaele.
A interpretare il criminale in erba un ragazzino di appena 11 anni, ma già da 5 attore teatrale, Ciro Esposito, per la prima volta davanti alla macchina da presa. Con grande naturalezza riesce a dare vita a un personaggio non facile da rappresentare, dalle numerose sfaccettature. Un ruolo che gli vale molti consensi da parte della critica, ammirata da un talento già così evidente. Ma cosa fa oggi, dopo 30 anni, l’ormai cresciuto “teppista”?
Io speriamo che me la cavo, ecco cosa fa ora “Raffaele”
Ciro Esposito, dopo la grande fama ottenuta grazie alla pellicola della regista romana, ha continuato con successo la carriera di attore, partecipando in special modo a numerose fiction di successo.
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Svestiti i panni di Raffaele, Esposito partecipa alla miniserie Amico mio del 1993 con Massimo Dapporto, per poi trovarsi nel cast di Orgoglio, La Squadra, Il Grande Torino e Un Posto al Sole. Nel 2010 torna a lavorare con la Wertmuller nel film Mannaggia alla Miseria.
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Più recentemente, Ciro è entrato a far parte dei protagonisti di Gomorra – La Serie e insegna anche recitazione presso la scuola CinemaFiction di Napoli, sua città natale.