L’avvocato di Denise Pipitone rischia di essere sanzionato per aver utilizzato un linguaggio non consono per rivolgersi alla Magistratura
Giacomo Frazzitta, l’avvocato che segue la causa di Denise Pipitone, rischia di subire un provvedimento disciplinare. Il legale, da anni aiuta Piera Maggio, a capire cosa è successo alla figlia scomparsa a Mazara del Vallo. L’avvocato, durante una telefonata con una presunta testimone, avrebbe detto che la Magistratura fa schifo.
L’Anm sollecita l’attenzione dell’Ordine sulla parole che l’avvocato ha pronunciato contro i magistrati. «Sono puerili. Perché i magistrati fanno schifo cara signora. I magistrati fanno schifo in Italia lo dobbiamo dire e sta succedendo anche nel caso Denise. Se ne stanno andando a indagare la collega. Quale è l’urgenza?», avrebbe detto Franzitta nella telefonata.
L’avvocato Franzitta avrebbe pronunciato parole di fuoco sulla Magistratura
Il riferimento sarebbe verso l’inchiesta che ha coinvolto Maria Angioni che dopo aver denunciato dei depistaggi sull’inchiesta originaria sulla scomparsa di Denise Pipitone è stata indagata per false informazioni al pm. Due testimoni di Roma, che hanno poi rilasciato dichiarazioni false su dei presunti avvistamenti della bambina, sono stati convocati dal pm.
La coppia poi si è rivolta all’avvocato Franzitta, che avrebbe utilizzato una terminologia poco consona verso la Magistratura. “L’avvocato anziché assumere un atteggiamento neutro e di prudenziale attesa, non potendo essere a conoscenza della falsità delle dichiarazioni della donna reagiva con rabbia esprimendo giudizi pesanti sui magistrati. Frazzitta la invitava ad addurre fantomatiche urgenze di lavoro» e lo stesso legale avrebbe detto: «Hanno un’arroganza che sono capaci di arrestarmi loro sono i padroni del mondo», questa la replica dei pm.
Il presidente dell‘Ordine degli avvocati di Marsala dovrà trasmettere l’esposto ai colleghi di Caltanissetta, poiché Franzitta è consigliere dell’Ordine di Marsala, che attraverso il loro collegio disciplinare decideranno se procedere con l’istruttoria, chiedendo alla Procura la trasmissione degli atti.
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La sparizione della bambina avvenne il 1 settembre 2004 a Mazara del Vallo in provincia di Trapani. La piccola all’epoca aveva quattro anni ed è scomparsa nei pressi della casa della nonna materna.