Indovinate un po’ qual era il cartoon preferito dal celebre conduttore prematuramente scomparso? Fabrizio Frizzi stupisce anche a distanza di tempo gli ammiratori.
Sono passati ormai più di tre anni da quando ci ha lasciati, ma il suo ricordo è sempre vivo nei tanti telespettatori che lo pensano con affetto. Fabrizio Frizzi, morto prematuramente nel 2018, è stato per lunghi anni uno dei protagonisti del piccolo schermo, volto familiare per milioni di telespettatori da casa.
Indimenticabile il suo lungo elenco di tutte le partecipanti a Miss Italia ogni settembre, quando con pazienza e humor si si trovava a condurre lo show da Salsomaggiore, districandosi tra delusioni e rivalità delle reginette di bellezza.
Così come era imperdibile la sua conduzione garbata e divertita del quiz show L’Eredità, portato avanti fino al giorno della sua scomparsa, nonostante i dolori e le difficoltà che negli ultimi mesi lo flagellavano.
Una carriera lunghissima la sua, partita dalla televisione per ragazzi grazie alla quale aveva anche conosciuto la prima moglie, Rita Dalla Chiesa, al suo fianco fino al 1998, anno della separazione. Un ambiente perfetto per lui, che per i restanti anni non ha mai perso quella freschezza e bontà dell’eterno adolescente.
E proprio come i giovanissimi, anche Fabrizio ha tenuto a lungo nel suo cuore un cartone animato in particolare, e del resto non poteva che essere altrimenti, visto l’esperienza incredibile fatta.
Come si sa, Frizzi è stato per lungo tempo la voce italiana dello Sceriffo Woody di Toy Story, e la sua preferenza non poteva che ricadere proprio sul capolavoro della Pixar. Una scelta quanto mai perfetta, quella di affidare la voce del protagonista del film animato a lui, che è riuscito con grande sensibilità a calarsi nei panni dell’eroe buono e ingenuo.
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Fabrizio ha dato vita al pupazzo per i primi tre capitoli della saga, non riuscendo a causa della malattia a partecipare al quarto, sostituito da Angelo Maggi, la storica voce di Tom Hanks, voce dell’originale. Una perdita che è stata ricordata nei titoli di coda dellla pellicola: “Grazie, Fabrizio”.
