Charlene di Monaco rimane in Sudafrica a causa di un’infezione che ritarda il suo rientro nel Principato. Da marzo è bloccata nello stato africano.
Sarebbe dovuta rientrare a casa entro la fine di ottobre. Secondo quanto rivelato da monacomatin.mc, tuttavia, la principessa si è dovuta sottoporre a una nuova operazione in anestesia totale. Si tratta della terza e preoccupa tutto il paese monegasco. L’infezione otorinolaringoiatrica si sta infatti dimostrando più dura del previsto, rinviando ulteriormente il rientro a Monaco della principessa. Charlene Wittstock avrebbe contratto l’infezione in seguito ad un intervento in primavera in Zimbabwe, suo paese natale.
L’ultima apparizione pubblica di Charlene di Monaco e le voci di divorzio con Alberto
Appena il 6 ottobre la principessa aveva partecipato a un evento istituzionale, comparendo in una foto su Instagram con il re degli Zulù. A inizio settembre Charlene di Monaco aveva subito un collasso. Il malore le era capitato quando si trovava a Durban, nel nord del Sudafrica. Era stata prontamente ricoverata sotto falso nome al Netcare Alberlito Hospital di Ballito, uscendone il giorno successivo.
Nel corso delle sue disavventure di salute la principessa è stata raggiunta in diverse occasioni dal consorte, Alberto II di Monaco, e dai loro due figli gemelli, Jacques e Gabriella. Le notizie provenienti dal Sudafrica, tuttavia, non hanno impedito il diffondersi di rumors circa un possibile divorzio della coppia, nonostante le smentite ufficiali.
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Il matrimonio tra i due risale al 2011, quando Charlene Wittstock aveva dovuto convertirsi dal protestantesimo al cattolicesimo per rispettare la costituzione del Principato. Il fidanzamento ufficiale era stato annunciato l’anno precedente, nonostante la loro relazione fosse già iniziata nel 2006. Charlene di Monaco è stata la prima dopo la celebre Grace Kelly a ricoprire la carica di Principessa Consorte.
Nuotatrice provetta Charlene di Monaco ha dovuto smettere la sua importante carriera sportiva nel 2008 per un infortunio alla spalla, che le aveva impedito di competere alle Olimpiadi di Pechino di quell’anno.