Pubblicata la nuova classifica 50 Top Italy Luxury 2022, che vede valutati i ristoranti presenti negli hotel e nelle residenze di lusso.
La graduatoria dei primi 50 ristoranti delle strutture ricettive di lusso è stata svelata in diretta streaming la scorsa domenica sui canali social di 50 Top. Ottimo risultato quello della Campania, che primeggia con ben 15 ristoranti.
50 Top Italia Luxury 2022: chi è arrivato primo nella prestigiosa classifica
Per stilare la classifica vengono seguiti dei parametri ben definiti. Qualità della cucina, bellezza della location, modalità del servizio in sala e dell’accoglienza, oltre alla preparazione e al livello del personale sono solo alcuni dei criteri utilizzati per questa complessa ma attendibile selezione. I giudici ovviamente godono dell’anonimato quando testano la qualità della struttura ricettiva presa in esame.
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Ma arriviamo al punto caldo: chi ha vinto la 50 Top Italia Luxury 2022? Al primo posto troviamo il Relais & Chateaux Villa Crespi, presso Orta San Giulio, in provincia di Novara. Lo chef campano Antonio Cannavacciuolo, dunque, può festeggiare il primo posto nella classifica, confermando la propria centralità nel mondo e nella cultura (non solo) gastronomica italiana. Al secondo posto, invece, è stato conquistato dal Grand Hotel a Villa Feltrinelli, a Gargnano, Brescia. L’ultimo ma comunque prestigiosissimo gradino del podio è stato occupato da Borgo Egnazia, Due Camini, presso Savelletri di Fasano, in provincia di Brindisi.
Oltre al podio, le altre strutture arrivate tra le prime dieci sono: 4) Rosa Alpina, St. Hubertus, presso San Cassiano in Badia (BZ); 5) Hotel Hassler Roma, Imàgo (RM); 6) La Dimora, Da Vittorio, a Brusaporto (BG); 7) Mandarin Oriental Milan, Seta by Antonio Guida (MI); 8) Casa Maria Luigia, Francescana at Maria Luigia (MO); 9) Brunelleschi Hotel, Santa Elisabetta (FI); 10) Grand Hotel Duchi D’Aosta, Harry’s Piccolo (TS). Come scritto sopra, pur non essendo rappresentata la Campania tra le prime 10 classificate, sono ben 15 le strutture campane presenti tra i “big fifty”. Un record non da poco, che rende onore ad una delle regioni che maggiormente hanno reso famosa la cucina italiana nel mondo.