Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, ha annunciato di aver depositato l’opposizione alla richiesta d’archiviazione per la scomparsa della piccola.
Cercano ancora la verità i genitori della piccola Denise. 17 anni non sono bastati per sapere quale sorte sia toccata alla bambina di Mazara del Vallo. Una storia di faide familiari, di depistaggi e mezze verità. Per questo Piera Maggio e Piero Pulizzi (padre naturale della bambina) hanno deciso di continuare a battersi. L’archiviazione del caso, infatti, rappresenterebbe la fine di quella flebile speranza di trovare giustizia.
La sparizione di Denise Pipitone risale al 1º settembre 2004. La bambina di quasi 4 anni, figlia di Piera Maggio e Pietro Pulizzi (riconosciuta tuttavia da Toni Pipitone), scomparve da Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, mentre inseguiva un cuginetto di fronte all’abitazione della nonna. Dietro la sparizione della piccola vi sarebbe un vero e proprio rapimento.
Tra i sospettati dagli inquirenti vi è innanzitutto Jessica Pulizzi (figlia di Pietro e dell’ex moglie Anna Corona e dunque sorellastra di Denise). Insieme a Jessica vengono sospettati la madre e Gaspare Ghaleb, il fidanzato di Jessica. Ghaleb, infatti, abitava a pochi metri dalla abitazione in questione.
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Inizialmente Jessica Pulizzi venne condannata per sequestro di minore, sentenza poi ribaltata con un’assoluzione per insufficienza di prove. Assoluzione confermata in diversi gradi di giudizio fino alla Cassazione. Per quanto concerne gli altri imputati è nel frattempo sopraggiunta l’archiviazione per avvenuta prescrizione.
La stessa sorte di Denise non è chiara: la speranza che la concorrente di un noto talent show russo, tale Olesya Rostova, potesse essere in realtà la bambina scomparsa 17 anni fa è venuta meno in seguito alla prova del DNA. Decine di avvistamenti e segnalazioni nel corso degli anni non hanno purtroppo permesso di sapere cosa sia accaduto a Denise. Il timore è che alcune intercettazioni dell’epoca in cui si parla dell’uccisione della piccola possano essere la nuda realtà dei fatti.