L’Italia, in lutto, piange la scomparsa del suo grande eroe, Angelo Licheri; l’uomo che, coraggiosamente, volle fare il possibile in quel fatidico pozzo.
Un grande lutto è accaduto oggi: Angelo Licheri è passato a miglior vita, i nostri pensieri corrono all’ azzardo che fece, rimasto nella storia. Era solo un semplice volontario che decise di optare per un gesto che avrebbe potuto salvare il piccolo Alfredo Rampi.
Correva l’anno 1981 e l’Italia intera godeva del tepore primaverile dopo aver affrontato il terribile terremoto del novembre 1980. In una giornata qualunque il piccolo Alfredino, di soli 6 anni, giocando, cade in un pozzo artesiano. Da lì a poco lo Stivale sarebbe stato col fiato in sospeso pregando che la vita del bambino venisse tratta in salvo.
I soccorsi si mobilitarono cercando la soluzione più ovvia da mettere in atto, Alfredino era ancora vivo e i suoi genitori, ansiosi e fiduciosi, attendevano il da farsi. Ci pensò Angelo Licheri ad offrirsi per riportare alla luce il piccolo ometto.
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Angelo Licheri, compianto eroe coraggioso.
Licheri si fece calare a testa in giù nel pozzo e ci rimase per lungo tempo facendo compagnia ad Alfredino, incoraggiandolo e continuando a parlare mentre cercava il modo di prenderlo, riuscì a sfiorarlo ma senza portarlo in superfice.
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Il suo grande sforzo non restituì il bambino alla luce e Alfredino morì. Il volontario ha trascorso il resto della sua vita con questa ferita aperta, tutta la sua audacia non è stata abbastanza per salvare il bambino.
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Angelo spesso riandava al ricordo di quel giorno facendosi scuro in volto, tante volte ha ribadito che la parola eroe non esisteva nel suo vocabolario, lui era un semplice e umile volontario. Oggi lo ricordiamo tutti nel giorno della sua dipartita essendo malato da tempo. Una splendida figura da prendere in esempio come hanno ricordato l’associazione con cui collaborava che si dichiarano persi in un grande dolore.