Svolta clamorosa nelle indagini sulla fine della povera bambina di Mazara del Vallo, scomparsa nel lontano 2004. Denise Pipitone sarebbe purtroppo morta.
La vicenda della piccola Denise Pipitone sta per essere archiviata, come richiesto dalla Procura di Marsala, ma proprio in queste ore stanno spuntando fuori nuove testimonianze che potrebbero bloccare l’iter.
A sperarlo sono naturalmente i parenti della bambina, che spingono con tutte le loro forze affinchè venga fatta luce sulla sparizione della bimba, avvenuta nel 2004 davanti alla porta di casa, a Mazara del Vallo.
Se confermati, i nuovi elementi, seppur tragici, getterebbero una nuova luce su una delle protagoniste femminili del caso. Metterebbero inoltre la parola fine ad anni di congetture ed ipotesi incontrollate.
A darne per primo notizia è stato il programma Quarto Grado di Gianluigi Nuzzi, già diffidato dalla madre Piera Maggio pochi mesi fa per delle dichiarazioni sulla sua persona.
I giornalisti della trasmissione di approfondimento sono riusciti a mettersi in contatto con una testimone che avrebbe sentito un personaggio chiave dell’intricata storia.
Denise Pipitone sarebbe morta: le parole agghiaccianti della testimone
La testimonianza è di una donna che avrebbe avuto contatti nel 2017 con Anna Corona, prima moglie del padre di Denise, Piero Pulizzi, attualmente sposato con la Maggio.
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“Nel 2017 Anna Corona è venuta a casa mia e mi ha detto una cosa sola: a piccidirra morse, la piccolina morì” ha riferito la donna, di cui non si conosce l’identità. A confermare la sua versione il marito, presente all’aperitivo durante il quale venne detta la frase.
“Non ci credevo nemmeno che mi avesse detto una cosa del genere così ho chiesto anche a lui, che ha confermato di aver sentito la stessa frase” ha aggiunto.
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Frasi che la magistratura reputa inattendibili e senza fondamento. I genitori e il legale, l’avvocato Frazzitta, però, vogliono vederci chiaro. Il penalista ha inoltre presentato al tribunale nuove intercettazioni sempre della Corona. Ha chiesto inoltre che il caso non venga archiviato definitivamente.