E’ il sogno di molti, ma sostenere poi adeguatamente un figlio non è semplice. Le ultime stime danno il quadro dell’insieme, prospettando cifre assurde per il sostentamento.
A rispondere all’annosa questione ci hanno pensato due esperti, Fabrizio Colonna e Giulia Bovini all’interno del libro curato da Alessandro Rosina: L’assegno unico e universale per i figli: una novità italiana e il contesto europeo.
Secondo i loro calcoli, la spesa mensile per un figlio non è assolutamente leggera e va ad influire parecchio sul budget di una famiglia media italiana. La situazione ha delle differenze tra Centro-Nord e Sud e tra nuclei familiari più o meno abbienti.
Il calcolo è stato fatto tenendo presente sia le spese comuni (cibo, bollette, affitto etc.) che quelle specifiche (asilo nido, mensa, alimenti per neonati, babysitter etc.).
“Gli importi massimi previsti dai vecchi assegni per il nucleo familiare (137,5 euro) o dal nuovo assegno temporaneo (167,5 euro) risultano sufficienti a coprire solo le intere spese specifiche per un figlio, contribuendo per circa un quarto a quelle totali” hanno sottolineato i due.
Secondo le stime, per mantenere un figlio minorenne si spende in media 645 euro al mese, con punte di 714 euro al Nord e un cifra decisamente più bassa, 512 euro, al Sud.
Il divario è ancora maggiore se si tiene conto del reddito familiare e si fa un confronto tra famiglie povere e non povere: le prime spendono circa 198 euro, contro 688 euro delle seconde.
“Si evidenzia inoltre una notevole differenza dei costi tra le macroaree a sfavore delle famiglie del Nord e del Centro che, penalizzate dal maggiore costo delle abitazioni e dei beni non di prima necessità, dovrebbero spendere circa il 40 per cento in più rispetto a quelle del Mezzogiorno” hanno anche aggiunto gli autori.
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Dei dati che danno una fotografia chiara di quanto l’arrivo di un figlio sia fonte di grande felicità, ma non debba essere preso sottogamba, per poter vivere serenamente la nuova incredibile avventura.