In questo momento di forte difficoltà economica proviamo a vedere che cos’è il buono spesa che può essere erogato dal proprio Comune.
La pandemia causata dall’emergenza sanitaria del Covid-19 ha portato preoccupazioni e disagi, ma anche e soprattutto una situazione economica di difficoltà per svariate famiglie italiane.
Un momento storico certamente non facile che ha arrecato complicazioni anche per quanto riguarda proprio il mondo del lavoro.
Per questo motivo, per ora, l’amministrazione comunale di alcuni Comuni d’Italia può contare su alcuni fondi che sono stati erogati a livello statale.
Il provvedimento in questione si chiama Decreto Sostegni bis, altrimenti detto Decreto Legge 73/2021, è una misura volta a sostenere i lavoratori, i giovani e le imprese che necessitano di una particolare tutela in questo preoccupante frangente.
Così, in vista di una maggiore stabilità di un periodo alquanto incerto, il Governo ha impegnato una somma elevata, come è stato riportato, di diversi milioni di euro per questo progetto.
In particolare, il Comune potrà distribuire un buono spesa per quelle famiglie che necessitano di sussidi per l’acquisto di beni alimentari.
I dettagli del Decreto Sostegni Bis
Innanzitutto, a quanto pare, c’è una data di scadenza e l’assegnazione dei buoni spesa continua fino alla fine dell’anno, cioè il 31 dicembre 2021.
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In secondo luogo, è bene specificare che il modus operandi per poter accedere a questa risorsa deve essere consultato nel sito ufficiale del proprio Comune di residenza.
Importante, quindi, informarsi precisamente nella città o nel paese in cui si abita, perché, per l’appunto, ci potrebbe essere una discrepanza per quanto riguarda le tempistiche e i requisiti essenziali.
In genere, comunque sia, questo contributo viene erogato, tenendo presente l’Isee del nucleo familiare e anche il numero stesso dei componenti di quest’ultimo.
Si è detto, quindi, che il buono potrebbe anche arrivare fino a una somma di 500 euro. Comunque, come è ovvio che sia, questo aiuto economico potrà essere consegnato fino all’esaurimento del fondo.
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A tal proposito, in questi giorni, ci sono già alcune città che si stanno muovendo in tal senso, per esempio Bologna, Aosta e Siena.