Aviaria, nuovo focolaio in Italia. Si teme il salto di specie: “Per l’uomo è letale”

Nuovi casi di Aviaria in tutta Italia scoperti dopo il monitoraggio. I ceppi virali però sono differenti da quello di Roma. La situazione. 

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(Getty Images)

Dopo il nuovo monitoraggio sono emersi focolai di aviaria in tutta la penisola italiana. Nella provincia di Ferrara sono stati sequestrati 50mila tacchini, in alcuni allevamenti in provincia di Verona sono stati segnalati quasi 20 focolai.

Un mese dopo l’emergenza sanitaria di Codigoro, un altro focolaio di influenza aviaria è stato trovato in provincia di Ferrara, questo per ora ha portato al sequestro di quasi 50mila tacchini. Il provvedimento ha interessato un allevamento avicolo a Lagosanto che fa parte di una società del gruppo Amadori.

Tacchini sequestrati in provincia di Ferrara a causa dell’influenza aviaria

Il focolaio è stato individuato il 5 novembre e il virus rilevato è di tipo A H5N1, con un livello che viene definito dagli esperti «di bassa patogenicità»

Tacchini aviaria
Tacchini aviaria facebook

L’allerta è scattata all’Asl e al comune che hanno subito adottato provvedimenti con urgenza per impedire il propagarsi della malattia. Nell’allevamento individuato sono presenti ben 50mila tacchini.

L’ordinanza che è stata firmata dal sindaco Cristian Bertarelli per ora ha disposto il sequestro degli animali, con il divieto assoluto di farli uscire sia vivi e con eventuali carcasse. Non è possibile introdurre altri animali nell’allevamento. Divieto di ingresso per chiunque non sia impegnato nella gestione del focolaio.

In provincia di Verona l’allarme è importante. Sono stati accertati una ventina di focolai di influenza aviaria sottotipo H5N1. Le specie di animali interessate sono solamente avicole. “La situazione al momento sembra essere sotto controllo ma è fondamentale mantenere alta l’attenzione, vista l’aggressività e la pericolosità del virus. Invitiamo tutti gli allevamenti avicoli a rispettare i protocolli individuati per evitare il rischio di contagi indiretti; attenzione quindi alla disinfezione dei camion, all’ingresso e all’uscita dall’azienda, e all’utilizzo di calzari e abbigliamento dedicato, evitando il contatto diretto tra uccelli selvatici e pollame e limitando le visite esterne in allevamento”, ha spiegato il presidente di Confagri Veneto, Carlo Giulietti.

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Il presidente ha anche fornito delle linee guida che devono seguire gli allevatori di specie avicole, “La priorità, al momento, deve essere quella di procedere con i tamponi tracheali agli animali, così da avere un quadro completo della situazione; conseguentemente, bisogna accelerare con le attività di abbattimento dei capi risultati infetti e con la macellazione dei capi sani e pronti, così da scongiurare il rischio di nuovi casi positivi, che si tradurrebbero in ulteriori ripercussioni economiche”.

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