Le parole del celebre comico hanno lasciato senza fiato tutti i suoi fans, esterrefatti dalla schiettezza e dal dolore che ha colpito Massimo Boldi.
Nato nel 1945 a Luino, Massimo Boldi per decenni ci ha fatto ridere con i suoi film e le sue battute esilaranti. Una carriera che non è partita subito dal cabaret, ma che è passata prima dalla musica.
Proprio così, il comico ha mosso i primi passi giovanissimo, come batterista di alcuni gruppi all’epoca, gli anni Sessanta, molto famosi e seguendo in concerto degli artisti già conosciuti come Al Bano e Gino Paoli.
Nel 1974 fa il grande salto, dopo aver attirato l’attenzione di Gianni Boncompagni, e inizia a lavorare al Derby di Milano, tempio della comicità. Qui ha modo di interfacciarsi con altri attori destinati a fare la storia della commedia all’italiana: Giorgio Faletti, Cochi e Renato, Paolo Villaggio.
Proprio nel locale conosce Teo Teocoli con il quale per lungo tempo farà coppia fissa. I due iniziano a farsi conoscere con il programma di Antennatre Non lo sapessi ma lo so.
Dopo alcuni ruoli secondari, ottiene il grande successo negli anni Ottanta, interpretando in coppia con Christian De Sica moltissimi cinepanettoni. Il resto è storia nota.
Massimo Boldi, la morte che getta nello sconforto
Recentemente l’attore ha ripercorso la sua carriera con una lunga intervista rilasciata al quotidiano Libero, dove ha parlato a briglia sciolta, raccontando anche alcuni retroscena struggenti.
Visualizza questo post su Instagram
“Durante la pandemia hanno riproposto molti dei miei quasi 70 film. Ho avuto un riscontro molto positivo” ha raccontato al giornalista, ripensando ai mesi più duri che lo hanno costretto a casa, come tanti colleghi famosi. “Si soffre, altrochè. Soffre tutto quello che è intrattenimento: per la mia casa di produzione Marifilm è stata una batosta” ha ammesso.
Leggi anche –> Massimo Boldi, la dedica struggente che emoziona il web: grandissima sofferenza
Leggi anche –> Massimo Boldi, quanto guadagnò col primo film? Cifra spaventosa VIDEO
Infine, non ha potutto non ricordare un lutto che l’ha segnato profondamente: “Ho avuto dei down, ma è stata una fase della vita. Della seconda, quella che è iniziata con la morte di mio padre quando avevo 19 anni e si è conclusa con l’addio alla mia Marisa, nel 2004, quando lei aveva 47 anni e io 59”. Un dolore difficile da superare per il mitico artista tanto amato.