Incredibile svolta sulla vicenda relativa al grande cantautore romano, scomparso da più di vent’anni. Per gli eredi di Lucio Battisti una notizia sorprendente.
La sua scomparsa nel settembre del lontano 1998 ha gettato nello sconforto milioni di appassionati di musica, rimasti improvvisamente e troppo presto orfani du una delle colonne del cantautorato italiano. Lucio Battisti, se ne va sommessamente, con funerali privati e circondato da un alone di mistero circa le cause della morte.
Nato in provincia di Rieti nel 1943, riceve la sua prima chitarra come regalo per la licenza media, iniziando a studiarla da autodidatta. Una scelta, quella di dedicarsi alla musica, che non va a genio al padre, che arriva a minacciarlo di non firmargli l’esenzione dalla leva militare se non porterà a termine gli studi. Il ragazzo accettò, facendosi promettere dal genitore che gli avrebbe concesso due anni di tempo per cercare di vivere della sua passione.
Nel 1965, l’incontro della vita con il paroliere Giulio Rapetti, in arte Mogol. E’ questione di pochi anni e nel 1969 esplode con Un’avventura, a cui fa seguito Acqua azzurra, acqua chiara e Dieci Ragazze. Il resto, come si suol dire, è storia.
Nel 1976 si sposa con la paroliera e compositrice Grazia Letizia Veronese, con la quale ha l’unico figlio Luca. La donna, in seguito alla morte del marito, è diventata erede e depositaria dei diritti dei suoi pezzi.
Nel corso di questi anni la moglie si è resa spesso protagonista di polemiche e molte critiche per un presunto eccesso di protezione dei brani del marito, negandone in più di un’occasione il loro utilizzo. Ora per lei arriva una “tegola” che certamente non la renderà serena.
La vicenda risale al 2011 e ha a che fare con la casa acquistata da Lucio alla quale, proprio in quell’anno, sono state cambiate delle finestre della parte in comune poichè ritenute vecchie e pericolanti. Una tesi alla quale si è però opposta la vicina di casa, che ha ritenuto l’intervento superfluo.
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La Veronese non ha però preso bene queste sue dichiarazioni e l’ha denunciata per calunnia. Ora è arrivata la decisione del Tribunale, che ha ritenuto responsabile la vedova, imponendole un risarcimento di 3000 euro.