La nuova variante del Coronavirus che sta allarmando il mondo intero. Ecco di cosa tratta l’importante scoperta fatta dagli scienziati
In questi ultimi giorni l’argomento più importante del dibattito scientifico in Italia e all’estero è la variante Omicron che sta mettendo in allarme il mondo intero. Su questo tema è stata fatta una scoperta molto importante sulla sua circolazione.
La presenza della variante Omicron si registra ben prima che dal Sudafrica partisse il primo allarme. La mutazione era già apparsa nel mese di ottobre. La scoperta è avvenuta in Nigeria dove sono stati confermati due casi della nuova variante, rientrati dal Sudafrica.
Ifedayo Adetifa, il direttore generale del Centro per il controllo delle malattie della Nigeria ha detto che il campione è stato raccolto durante il mese di ottobre.
In Europa la nuova variante era presente ancora prima che venisse scoperta per la prima volta a livello ufficiale in Sudafrica. I primi casi risalgono al 19 e 23 novembre, quindi una settimana prima che Omicron fosse conosciuta ufficialmente in tutto il pianeta.
“Abbiamo trovato la variante Omicron del coronavirus in due test risalenti al 19 novembre e al 23 novembre. Non è ancora chiaro se queste persone abbiano visitato l’Africa meridionale”, questa la nota dell’Istituto nazionale per la salute pubblica e l’ambiente.
I casi di fine novembre sono anche precedenti ai 14 contagiati dalla variante Omicron arrivati in Olanda dal Sudafrica, con i voli della compagnia aerea Klm, lo scorso 26 novembre.
In quel caso sono stati trovati 61 positivi al Covid, 14 di loro erano positivi al nuovo ceppo Omicron. Dopo le nuove scoperte, la cronologia della variante Omicron potrebbe cambiare, costringendo gli esperti a modificare il tracciamento dei nuovi positivi.
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Ogni giorno vengono segnalati nuovi contagi della variante Omicron, ufficialmente scoperta in Sudafrica per la prima volta ma già presente in Europa e in Italia. La variante divenuta famosa recentemente è presente anche in Botswana, Giappone, Israele e Australia, arrivando anche in Brasile, Nigeria e Arabia Saudita.
