Questo fatto di cronaca ha decisamente fatto discutere sia in Italia che all’estero. Adesso sono finalmente arrivate delle novità.
Il caso di cronaca di Patrick George Zaki ha destato molta attenzione da parte dei media e degli italiani. Si tratta di un fatto che ha aperto numerosi dibattiti e discussioni proprio per la situazione di carattere piuttosto ambiguo e incerto.
Classe 1991, di origine egiziana, oggi ha trent’anni, e nel momento in cui fu arrestato stava frequentando un corso universitario. Ma, a questo punto, è bene fare un breve cenno di ciò che è accaduto in precedenza.
Patrick, quindi, oltre a essere dedito agli studi, qualche anno fa è stato una delle persone che hanno curato la campagna elettorale del politico Khaled Ali.
Tuttavia, in seguito, questo noto avvocato si era visto costretto a rinunciare alla candidatura presidenziale a causa degli arresti che erano stati effettuati ad alcuni componenti della sua equipe.
I diritti umani erano per Ali l’argomento principale per i quali si batteva e i valori che sosteneva anche nei suoi interventi politici.
Lo stesso Patrick, perciò, era all’interno dell’Egyptian Initiative for Personal Rights, un’organizzazione volte a lottare per gli intenti di cui sopra.
Zaki, i primi giorni del Febbraio del 2020, fu arrestato nel momento in cui atterrò all’aereoporto di Cairo con l’accusa di atti sovversivi e terroristici.
Tuttavia, finalmente, pare che sia arrivata una svolta e che il ricercatore, in seguito all’ultima sessione in Tribunale, può sperare in un rilascio.
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Così, proprio il 7 Dicembre, è arrivato il momento di una nuova udienza in quel di Manusra. Durante il processo, tra l’altro, c’era anche una persona proveniente dall’Italia che ha avuto modo di esprimergli la vicinanza anche da parte del Bel Paese.
Per ora, quindi, Patrick ha potuto incontrare i propri parenti, precisamente la madre, questa estate, e nel frattempo aveva anche fatto recapitare delle lettere ai genitori.
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Insomma, quello che è emerso è che, secondo l’accusa, avrebbe deliberatamente diffuso tramite degli articoli di giornale, delle informazioni considerate non veritiere.