Scoperta in Italia un’altra Gioconda? I dettagli
A distanza di tantissimi anni il genio indiscusso di Leonardo Da Vinci continua ad incuriosire studiosi e ricercatori. Le sue opere sono spesso al centro di controversie e misteri.
Tutta la sua intera vita è stata, in realtà, un grande mistero ancora irrisolto. Lo stesso vale per le sue opere: piene di pathos, simbolismo, iconografia tutta da decifrare.
Nelle ultime ore Leonardo Da Vinci torna a far parlare di sé, perché ciò che è emerso ha lasciato il mondo dell’arte davvero senza parola. Un’altra grande scoperta. Un altro grande capolavoro.
Leonardo Da Vinci e la Gioconda di Montecitorio
Come abbiamo detto il precedenza tutto ciò che riguarda il grande genio Leonardo Da Vinci sembra essere avvolto da un velo di mistero.
Risale alle ultime ore un vero e proprio caso, oserei dire un giallo! Sembrerebbe, infatti, che sia stata rivenuta una nuova Gioconda proprio qui in Italia. Esattamente a Montecitorio.
L’opera è stata custodita alla Camera dei Deputati ed è più che probabile la sua appartenenza alla scuola di Leonardo, alla cui realizzazione partecipò anche il grande maestro.
Della tela si erano perse le tracce: conservata in una delle stanze di Montecitorio è sempre stata considerata come una copia.
A far emergere questi dettagli il quotidiano Il Tempo che si era già occupato in precedenza del restauro della Gioconda dell’ex collezione Torlonia.
Era emerso al tempo che i due dipinti erano datati allo stesso modo e vi erano, inoltre, le stesse correzioni nel disegno. Dettagli che solo l’autore era in grado di conoscere.
Aspetto molto importante da considerare è il fatto che molto spesso anche altri pittori aiutavano gli allievi nel dipingere più versioni della stessa tela. Questo per permettere al committente di scegliere la versione di maggior gradimento.
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Se si considera che alcune versioni del Settecento della Gioconda, ovviamente delle copie, sono vendute all’asta sopra il milione di euro, secondo me quella della Camera vale almeno qualche decina di milioni di euro – queste le parole del senatore Candiani.