L’appello disperato della madre Piera Maggio, provata dai tanti anni di ricerche.
Il caso della scomparsa di Denise Pipitone dura ormai da 17 anni ma la madre dell’allora bambina rapita, Piera Maggio, non si è mai data per vinta. Come in molti ricorderanno la scomparsa è avvenuta in Sicilia, più precisamente a Mazara del Vallo, nel 2004, nei pressi della loro abitazione. Un caso, trattato più volte in tantissime trasmissioni di approfondimento, alle quali ha anche partecipato la stessa Maggio spesso accompagnata dal suo avvocato.
Caso, tratta spesso e anche recentemente, grazie alle ultimissime testimonianze e rivelazioni, alcune delle quali sono state totalmente smentite dalle prove. Come le affermazioni dell’ex Pm Maria Angioni che ha dichiarato che la ragazza ormai vivrebbe all’estero, sposata e con figli. Ignara della sua scomparsa. Parole per le quali è accusata di falsa testimonianza.
Lo scorso mese la madre della piccola ha inoltre partecipato a una manifestazione a Roma contro l’archiviazione del caso, avvenuta il 23 novembre, presentandosi in aula nel giorno dell’udienza.
Proseguono le ricerche e le lotte per continuare le indagini sulla scomparsa della bambina rapita nel 2004 a Mazara del Vallo. L’obbiettivo della Maggio, madre dell’allora bambina, è da sempre quello di poter riabbracciare sua figlia, togliendola dalle mani di chi l’ha portata via diciassette anni fa.
In un recente post pubblicato sul suo profilo Facebook, dove è molto attiva nella sensibilizzazione sul tema e dove cerca anche di inviare messaggi diretti alla stessa figlia, la Maggio ha dichiarato:
“I bambini non si toccano! Vigliacchi!”.
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Rinnovando nel post, tutte le informazioni utili a chi dovesse conoscere dettagli sul rapimento, mostrando anche una foto su come potrebbe essere l’aspetto della ragazza oggi. Il messaggio è stato immediatamente raggiunto da molti commenti di supporto e affetto. Infatti sono davvero tanti i telespettatori che si sono appassionati alla triste vicenda e che giorno per giorno cercano di supportare la Maggio nella sua battaglia.
