Proprio di recente era sorta un’altra polemica riguardo a una persona in particolare. Una critica che era arrivata addirittura in Tribunale.
Il caso di Denise Pipitone è certamente una vicenda che ha commosso il Bel Paese e che crea continuamente un profondo dispiacere, in particolar modo perché sembra non avere una risoluzione definitiva. Sono passati già ben diciassette anni dalla scomparsa della piccola, e ancora si fa fatica a dare una chiara risposta.
Nel corso del tempo, infatti, ci sono state diverse piste che chi di dovere ha diligentemente seguito, ma, in seguito, si sono rivelate infruttuose. Ricordiamo, per esempio, dei testimoni che in principio si credevano essere informati in maniera sufficiente sui fatti come, per citarne uno, Battista Della Chiave, il settantenne sordomuto che è stato più volte interrogato.
Poi, ancora, ultimamente si era pensato che la bambina, all’epoca della sparizione, fosse stata posta sopra a una nave che si dirigeva verso la Tunisia. La situazione, peraltro, è stata discussa anche in numerose trasmissioni televisive, coinvolgendo persino persone che potenzialmente avrebbero potuto darne un’opinione verosimile.
La sentenza definitiva dell’imputato
Di nuovo, vista la difficoltà delle ricerche, questo fatto di cronaca è arrivato persino in Parlamento dove, per l’appunto, è stata costituita una commissione parlamentare d’inchiesta. Insomma, dopo molti lustri, si tenta sempre il tutto per tutto, facendo sperare la madre che non si è mai arresa, determinata a ritrovare la figlia.
Un’altra sentenza però ha visto come protagonista uno scrittore, per la precisione, colui che è conosciuto sul Web con il nome d’arte di Sgargabonzi. Ricapitolando, il blogger toscano aveva voluto far pubblicità a un evento live che si sarebbe tenuto nel 2014, scrivendo sui social delle frasi rivolte al caso di Denise che non erano piaciute alla Maggio.
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Ebbene, Alessandro Gori, questo il vero nome del suddetto scrittore, era stato accusato di diffamazione. Proprio di recente, il giudice Salerno ha deciso che il fatto non costituisce reato, assolvendo l’imputato. Il cliente del legale Niki Rappuoli, quindi, non ha effettuato nessuna denigrazione e peraltro ha affermato che le sue parole non erano riferite direttamente né a Denise né a Piera Maggio.