Marzia Saddemi, avvocato e docente all’Università Statale di Milano, è morta nel corso della luna di miele a causa di un malore occorsole all’improvviso.
Marzia Saddemi, avvocato e docente all’Università Statale di Milano, era partita per la luna di miele in Val Pusteria, in Alto Adige, quando le è occorso un infarto che non le ha lasciato scampo. Si è accasciata di fronte al neo marito Matteo. Quest’ultimo ha lanciato l’allarme.
Sul luogo sono giunti in breve tempo i soccorritori che hanno provato a stabilizzarla portandola poi in ospedale con un elisoccorso. Si sono purtroppo rivelati inutili i soccorsi da parte dei medici e la corsa in ospedale al reparto di Rianimazione di Bolzano.
Marzia è morta 48 ore dopo, il giorno della vigilia di Natale, a soli 36 anni. Solo alcuni giorni prima, il 18 dicembre scorso, il matrimonio con il suo amato Matteo a San Secondo, coronando così il suo sogno.
La sorella ha raccontato a La Stampa che durante la cerimonia non erano state regalate bomboniere agli invitati, “ma fondi da destinare ad associazioni che collabora con l’ospedale pediatrico Bambin Gesù“.
Quindi la partenza per il viaggio di nozze tra le nevi di Monguelfo. Inizialmente il sogno era un viaggio in Cile e Perù, ha raccontato a La Stampa il suocero di Marzia. Poi, causa Covid, la decisione di optare per un viaggio in montagna.
Il 20 dicembre l’arrivo in Val Pusteria. Il 22 l’escursione con le ciaspole. Ed è stato allora, nel corso di una sessione di trekking, che all’improvviso la 36enne è stata colpita dal malore per via “di un’aritmia che ha causato una fibrillazione ventricolare“, ha spiegato la sorella.
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Marzia si era laureata in Giurisprudenza all’Università di Torino, poi si era specializzata in Diritto Pubblico, Giustizia penale e internazionale a Pavia. A partire da settembre di quest’anno lavorava come professore a contratto all’Università Statale di Milano ed insegnava Pubblica Amministrazione, Diritti e Legalità.