Il conduttore ha voluto raccontare, in una rivelazione choc, cosa ha visto quando si è rivolto verso il Vaticano e come ha trasformato tutto ciò.
Flavio Insinna, il volto dell’Eredità, va in onda tutti i giorni su Rai1 nel tardo pomeriggio, con il quiz a premi in cui chi gareggia si sfida a colpi di cultura generale e materie specifiche per aggiudicarsi il montepremi. Oltre ad essere uno dei più amati e seguiti conduttori della televisione ha anche pubblicato alcuni libri, per la precisione tre.
Il primo pubblicato si intitola “Neanche un morso all’orecchio“, e risale al 2012, si tratta di un’autobiografia, in cui ricorda l’adolescenza di un 45enne che vive ancora in casa con mamma e papà ma che è costretto a diventare responsabile da un giorno all’altro, tormentato dal dubbio di aver sbagliato o di poter sbagliare nelle sue scelte di vita, di lavoro e d’amore.
Il secondo scritto è del 2014 ed è intitolato “La macchina della felicità” questa volta si tratta di un romanzo che narra di Vittorio che è un uomo solo e perseguitato dagli incubi e da un’insonnia perenne, dall’incapacità di dormire e quindi di sognare. Due libri molto diversi l’uno dall’altro ma con la stessa impronta d’autore. Il suo ultimo libro è uscito da poco ma è ancora diverso dai precedenti, si tratta infatti di una favola per bambini.
La rivelazione del conduttore
“Guardavo verso il Vaticano e ho visto…” cosa ha attirato l’attenzione del conduttore tanto che la sua rivelazione ha lasciato un pò tutti impietriti.
L’ultimo libro che il conduttore ha scritto è uscito da pochissimo ma ha già riscosso un grande successo, sarà perché è lui l’autore o perché la favola è intrigante e istruttiva allo stesso tempo. Si intitola “Il gatto del Papa” e narra di un gatto che entra in modo furtivo negli alloggi del Pontefice e proprio li inizia la loro conversazione.
Il felino pone al Papa delle domande perché vuole testare la solidità della sua fede, non sono però domande vaghe bensì mirate e argomentate. La conversazione continua, ed è basata sull’etica e sula morale umana, non proprio argomenti da bambini se vogliamo ma che interpretati nel modo giusto possono essere molto istruttivi, è forse per questo che Insinna ha scritto proprio questo libro.
“E’ una cosa che mi è successa veramente. Tanti anni fa, in una splendida serata primaverile romana, mi fermai davanti alla basilica di San Pietro per fumare una sigaretta. Fu lì che vidi questo splendido gatto nero, enorme. Guardando verso il Vaticano notai che c’era una finestra illuminata”, l’idea è nata in quel momento, immaginando che quel gatto entrasse dalla finestra del Pontefice e che i due iniziassero a dialogare serenamente.
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“Il gatto del Papa è la mia piccola favola che ci porta nel mondo che vorrei. E’ il mondo in cui ci si aiuta e non si ha paura dell’altro, anche quando è nero come il gattone che c’è nel libro. La vita è anche l’arte dell’incontro e tra i tanti viaggi che possiamo fare c’è proprio quello di incontrarsi”, ha poi concluso Insinna, soffermandosi sul fatto che i proventi raccolti con la vendita del libro verranno devoluti interamente a Emergency.