Attimi di panico e paura. Emergenza totale per la drastica decisione dei ‘piani alti’: bufera in piazza. Si contano morti. Il post con tutti i dettagli.
Momenti di tensione in Kazakistan che dichiara lo stato d’emergenza. Ad innescare la violenta protesta urbana il rincaro dei prezzi degli idrocarburi. Chiuso anche l’aeroporto della cittadina di Almaty.
Il popolo urla a gran voce Oyan Qazaqstan!, svegliati Kazakistan nelle strade dove bruciano i blindati della polizia e i palazzi cercano di sopravvivere alle fiamme. Sono parole dure di una nazione in rivolta – per la prima volta dopo circa 30 anni.
Stando a quanto riportato dalle testate locali, però, si iniziano a contare i primi morti e feriti, alcuni dei quali sono agenti di sicurezza. Iniziano anche gli atti di sciacallaggio ai danni delle abitazione dei più facoltosi.
E’ stato d’emergenza per il Kazakistan…in arrivo l’esercito russo
Il governo ha informato i manifestanti dell’imminente arrivo dei russi che dovrà stabilizzare la situazione. Sono attimi di massina allerta. Di paura. I disordini sono iniziati con le prime luci dell’alba e non hanno intenzione di cessare.
Proviamo a fare chiarezza insieme. Cosa sta succedendo in Kazakistan? La causa di tale malcontento va ricollegata alla notte di Capodanno, quando il presidente Kassim-Jomart Tokayev (ex ambasciatore URSS) ha liberalizzato i prezzi alle pompe di gpl e permesso che raddoppiassero ovunque.
In quella che è stata definita la rivolta del gas, c’è tanto altro sotto. La folla grida Cacciate il vecchio! Perché il fine ultimo dei manifestanti è arrivare a Nursultan Nazarbayev ex segretario comunista che per circa 30 anni ha comandato in Kazakistan ed è oggi ancora lì.
Le immagini che girano sui social, rivendicano il modus operandi utilizzato per Saddam. Recidere ogni sua possibile traccia dal paese. La possibilità di un tentativo di assalto non è così remota. Per questo motivo il regime è corso immediatamente ai ripari.
Come? Annullando qualsiasi forma di comunicazione. Eliminando del tutto internet. Negando la parola. Il clima è molto teso al momento. Una minima scintilla potrebbe essere solo che l’inizio della fine. Di una ennesima rivolta, dove a pagarne le conseguenze è il popolo.
Occorre ricordare che questa crisi è dovuta all’utilizzo dei bitcoin. Perché solo nel 2021 circa 90 mila società di criptovalute si sono trasferite in Kazakistan dalla Cina, perché ingolosite dal basso costo dell’energia.
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Dal Cremlino fanno sapere che…Non ammetteremo interferenze. Il presidente Tokayev ha chiesto con effetto immediato l’intervento dell’esercito russo che sarà sul territorio nel giro di poche ore per sedare i manifestanti. Il paese è in rivolta.