Franco Battiato, la passione più grande che nessuno sapeva: la FOTO è plateale e già virale!

Franco Battiato, la passione più grande che nessuno sapeva: la FOTO è plateale e già virale! Non perderti i dettagli del post. 

Franco Battiato
Franco Battiato (Foto da Instagram)

Franco Battiato è uno degli artisti più amati della scena musicale italiana. Un compositore eccelso, ma anche un talentuoso musicista. Ebbe una carriera poliedrica che ha virato anche verso la pittura, il cinema e la politica.

Il suo un genio senza paragone che ha saputo tramutare in musica, oserei dire anche in poesia. Perché i testi delle sue canzoni sono pura poesia, talvolta di difficile comprensione per il pubblico che lo ascolta.

L’esordio arriva intorno ai 19 anni, quando dalla Sicilia decide di trasferisci a Milano per firmare i suo primi contratti. Ben presto venne fuori il suo vero io e si rese conto che la musica commerciale che era costretto a fare non rispecchiava il suo essere.

Battiato fu, infatti, un grandissimo sperimentatore. Un artista che non si fece intimorire dalla paura di non piacere ai fan. Fu fedele a se stesso fino alla fine. In Italia fu il primo ad inserire il sintetizzatore nella musica rock.

Franco Battiato e il suo amore per il calcio

 

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Della musica di Franco Battiato conosciamo tutte le sfumature che il maestro nel corso di questi anni ci ha donato. Abbiamo sognato e pianto con le sue canzoni. Le cantiamo a squarciagola o le sentiamo nel nostro intimo.

Ma della sua vita privata conosciamo ben poco; molto legato alla terra d’origine, la Sicilia, amava rintanarsi nel suo eremo a Milo. Molto probabilmente, però, quello che non tutti sanno è che Battiato adorava giocare a calcio.

Grazie ad una sua fanpage scopriamo la sua grande passione. Siamo nel 1985, quando Battiato gioca la sua prima partita con la Nazionale cantanti. Rischiai un infarto per sventare gli scatti di una biondona. Non toccavo palla da 22 anni. Dopo dieci minuti iniziai a vedere nero e uscii – queste le sue parole.

Ha sempre giocato sin da ragazzino e durante un’intervista dichiarò che il calcio gli aveva trasmesso un forte senso di comunità. Quando andavamo in trasferta, nei vari paesi siciliani, avevo l’impressione che ogni paese fosse avvolto da una specie di personalità, che dava un sapore diverso a ogni luogo. 

Il suo ruolo era quello di difensore e in ricordo di una partita contro l’Acireale dichiara…Intercettai maldestramente un passaggio e spedii la palla all’incrocio. Un autogol meraviglioso. Conclude con un aneddoto divertente sul sul naso.

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Quel naso alla Cyrano – come lui stesso ha apostrofato sembrerebbe essere il frutto di un brutto incidente sul campo. Sono stato svenuto per trequarti d’ora, quando mi sono svegliato ho ritrovato questa matassa che mi è rimasta per tutta la vita. 

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